26.8.19

Salvini ha sputato in cielo (S.L.L.)



Una mia amica di rete che su molte questioni esprime valori di sinistra, ma che da qualche tempo un po' per ostilità verso il Pd, un po' perché tentata dalla sirena sovranista, pur continuando (ma non sempre) a definire Salvini il suo “uomo nero” (lo considera tuttavia trattabile), ama farla fuori dal vaso, stavolta fa l'indiana, si chiede il perché di tanto sconquasso. Dice: “In fondo alle elezioni europee, seppure con una diversa ripartizione, le forze governative hanno ottenuto la stessa percentuale di consensi. Non bastava un rimpastino?”
Provo a rispondergli in maniera ordinata e semplificata, scolastica. Perché tanto sconquasso?
Perché tra forze politiche così diverse non potevano mancare motivi di scontro, tant'è che non avevano stretto un organico patto di governo, ma stipulato una sorta di contratto per cui "io faccio le cose mie tu le tue".
Perché per questo i loro voti non erano e non sono intercambiabili.
Ma soprattutto perché Salvini, non contento dell'umiliazione elettorale dell'altro contraente, non si contentava dell'acquiescenza stellata e neppure di un rimpastino, pretendeva elezioni plebiscitarie per ottenere i "pieni poteri" alla guida della destra ribattezzata "Italia del sì".
Era convinto di poter chiudere a destra, sulla base di un programma nazionalista, xenofobo e sanfedista, la crisi di regime, ottenendo quella concentrazione di poteri che né Berlusconi né Renzi erano riusciti ad ottenere per la presenza di contrappesi importanti.
A volte però "i reazionari sollevano un macigno per farselo ricadere sui piedi", per cui gli stellati, forti della loro forte presenza parlamentare, piuttosto che farsi battere in elezioni anticipate, per tentare di riguadagnare il consenso perduto, hanno scelto di provare a costruire una diversa maggioranza. Conte, scelto come capo del governo per far da arbitro nel contratto 5Stelle – Lega, invece di accettare in silenzio il benservito ha pronunciato una requisitoria contro un ministro insieme invadente e infingardo. E il Pd, nonostante le aspettative del Salvini, non ha detto no a un possibile accordo con i grillisti.
Non è detto che questa nuova maggioranza parlamentare si realizzi davvero e non si vada ad elezioni immediate: il grosso del Pd non considera affidabili i 5 Stelle comee il grosso del M5S non considera affidabili i piddini, e le distanza programmatiche sono grandi anche fra queste forze. Intanto la marcia che molti ritenevano inarrestabile dell'uomo forte, quello che per costruirsi consenso alla maniera dei fascisti scatenava odi contro l'Europa, lo straniero, il migrante, il volontariato, il rom, il maghrebino, l'omosessuale ecc, non di rado ricorrendo a "bufale", ha conosciuto una battuta d'arresto.
Per usare un proverbio siciliano "Sputa 'n celu ca 'n facci ti torna".

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