26.2.10

Stilistica. Da "A Frà" a "Senti Evà".

Gaetano Caltagirone
Una decina di giorni fa, dopo una lunga malattia, è morto all'età di 80 anni Gaetano Caltagirone, imprenditore edile e protagonista dello scandalo Italcasse. Fu lui a pronunciare al factotum di Andreotti, Franco Evangelisti, la famosa frase: "A Frà che te serve?".
Negli stessi giorni veniva pubblicata una delle intercettazioni di Anemone. Stava parlando con un prete, una personalità del mondo missionario, don Evaldo Biasini. Eccola. «Senti Evà scusa se ti scoccio solo per rotture di coglioni, devo vedere una persona come stai messo?», chiede Anemone. Risponde don Biasini: «Di soldi per l’Africa qui ad Albano ce n’ho 10 soltanto, giù a Roma potrei darteli».
Dei contenuti della telefonata e del loro eventuale carattere delittuoso si occupano i magistrati nell'indagine sulle "emergenze" della protezione civile. Sulla personalità del prete rinvio a un post precedente. 
Qui è di stile che si fa questione. E il tono confidenziale, franco, diretto sembra iscrivere nella stessa linea stilistica l'A Frà di Caltagirone e il Senti Evà di Anemone. "Le style c'est l'homme" - diceva Buffon. "Le style c'est la chose" - corregevano certi strutturalisti eretici (Barthes, credo, o forse Lacan). E "la cosa" di Caltagirone e di Anemone, di Evangelisti e di Biasini, non mi piace; lo dico sommessamente: mi fa quasi schifo.

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