Sui giornali di dicembre, isolani e non, si è letto di una delle malversazioni della Giunta regionale siciliana di Cuffaro, che è, com’è noto, tra gli acquisti recenti di Berlusconi.
La Procura regionale della Corte dei conti ha contestato a “Totò Vasavasa” e alla sua giunta, oltre che ai componenti della Commissione sanità dell’Assemblea regionale siciliana, un danno erariale di 37 milioni. Tra la fine del 2005 e l’inizio del 2006 avevano disposto un incremento spropositato delle ambulanze per le emergenze: il 118. Secondo i magistrati non c’erano esigenze funzionali che giustificassero il passaggio del numero delle ambulanze gestito dalla Sise (una società della Croce Rossa) da 158 a 256.
C’erano elezioni alle porte, quelle politiche e quelle regionali del 2006, e l’operazione “ambulanze” comportava oltre all’acquisto di auto attrezzate anche l’assunzione di 1200 persone, soprattutto barellieri e autisti, perché le ambulanze in questione sono di quelle senza medici. Se, grazie a quell’intervento, il servizio sia migliorato nessuno mi sa dire, ma ho appurato che tra i tagli della sanità nella Regione siciliana dell’ultimo triennio non manca un drastico intervento sul 118: la Sise è in via di liquidazione. (S.L.L.)
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