20.7.11

Stretching. Un racconto di Sergio Nelli (da "Il primo amore")

Mio figlio non aveva fermezza, non faceva altro che spostarsi e parlare a voce altissima a me e a sua madre da stanza a stanza. Con calma, ho detto. Ma c'era mobilitazione. Il telefonino gli è squillato tre volte e per tre volte ha chiuso violentemente la porta dietro di sé. Quando mio figlio è uscito, sua madre si è messa a fare ginnastica nonostante il caldo. L'ho focalizzata nel salotto, denudata, su un tappetino da stretching che muoveva gambe e braccia nell'abbaglio della finestra. Quando si è messa in ginocchio le tette hanno un po'sbandato assestandosi poi con un fermento di superficie, come il latte che dopo versato ridiventa liscio nel bicchiere. Sono andato in cucina e ho bevuto del caffè freddo. Ero in pantaloncini corti, ciabatte e cannottiera. Vuoi un po' di caffè freddo, ho detto alla madre di mio figlio mentre alzava un braccio e una gamba, e poi si ricomponeva carponi, incurante del suo buco di culo esposto che aveva, sì, il colore delle stelle marine arenate.

Nessun commento:

Posta un commento