9.8.11

Da Palermo a Monreale (di Vincenzo Consolo)

Nel suo Retablo, un romanzo del 1987 ambientato nel Settecento che è anche viaggio sentimentale attraverso la Sicilia, Vincenzo Consolo racconta la strada tra Palermo e Monreale, la fama del Duomo normanno di questa città, il fascino del circostante paesaggio. L’immagine che correda il post è, in mancanza di meglio, un particolare da una veduta di quella strada nel secolo successivo (1838), di Franz Richard Unterberger. (S.L.L.)
Amenissima, polita e levigata corre la strada infino a Monreale. Si svolge in prima dritta, e poscia a mezzo colle, per amplissime rivolte, ascende al sommo; e qua e là son poggi di riposo, balaustre e sedili e pubbliche fontane, ombrosi alberi, edere e capelveneri e muschi verdeggianti sopra tronchi e marmori, dentro le nicchie delle cascatelle. In basso, il bellissimo prospetto sull’immensa conca in cui giace Palermo, i giardini folti d’aranci che smaltano di verde la ferace terra (quest’arbori che vengon di lontano, dall’India o dal Catai, in questa terra e sotto questo cielo sembrano trovare la linfa più vitale, sì forti sono, e splendidi e odorosi); e in alto, la porta e le dirute mura e la vasta e svelta mole sopra il borgo di quel duomo dai re di Normandia edificato. Dicesi che dentro ci sia il paradiso: musaici splendenti, ori, metiste e lapislazzuli a incastro a figurare storie del nuovo  e vecchio Testamento, un grande Cristo nel concavo del cato, scuro e severo come un gran califfo, che sovrasta la Madonna, arcangeli e apostoli, vescovi e pontefici.

Da Retablo, Sellerio editore Palermo, 1987

2 commenti:

  1. Salve, una piccola osservazione sull'immagine: i particolari sono autentici ma dalla strada di Monreale la prospettiva di Montepellegrino è differente. Seguo il suo blog e lo trovo sempre puntuale e documentato. Il mio intervento è un piccolo suggerimento.
    Saluti giuseppe castronovo

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  2. Gentile signor Castronovo, ora che me l'ha fatto notare, anch'io, sul filo di ricordi purtroppo non recentissimi, arrivo alle sue conclusioni; ma il pittore, titolando l'opera, vuole che quella rappresentata sia proprio la strada di Monreale. Ho l'impressione che, a scapito del vero, abbia voluto completare il dipinto con l'immagine di Montepellegrino che gli era più cara. La ringrazio dell'attenzione e della cordialità. Saluti salvatore lo leggio.

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