Lucrezio, In Aulide
In Aulide
così macchiarono in modo vergognoso l'altare di Diana del sangue di Ifigenia
i più grandi condottieri dei Greci
i primi tra i primi. Non appena
lungo il suo viso si distese il velo
dai raccolti capelli di fanciulla
e lei s'accorse del padre, della sua tristezza,
fermo all'altare, e accanto a lui
dei sacerdoti che nascondevano il ferro
e della gente che al vederla piangeva,
piegando le ginocchia, ammutolita
dalla paura scivolò a terra.
E non poteva aiutarla, povera, in quell'ora,
per prima aver chiamato padre suo padre
il re: fu sollevata dalle mani degli eroi
e tutta tremante fu portata all'altare
non per andare nel corteo nuziale
dopo il solenne matrimonio
ma per cadere ammazzata dal padre
vittima mesta, casta in quell'oltraggio,
proprio nel giorno che doveva sposarsi:
e questo perché fosse favorevole e lieta la partenza
alle navi per la guerra.
Tanto male poté l'alienazione
della religione.
Lucrezio, De rerum natura, I, versi 84-101
Aulide quo pacto Trivial virginis aram
Iphianassai turparunt sanguine foede
ductores Danaum delecti, prima virorum.
Cui simul infula virgineos circumdata comptus
ex utraque pari malarum parte profusast
et maestum simul ante aras adstare parentem
sensit, et hunc propter ferrum celare ministros
aspectuque suo lacrimas effundere civis,
muta metu terram genibus summissa petebat.
Nec miserae prodesse in tali tempore quibat
quod patrio princeps donarat nomine regem;
nam sublata virum manibus tremibundaque ad aras
deductast, non ut sollemni more sacrorum
perfecto posset claro comitari Hymenaeo,
sed casta inceste, nubendi tempore in ipso,
hostia concideret mactatu maesta parentis,
exitus ut classi felix faustusque daretur.
Tantum religio potuit suadere malorum.
da Autori, Edizioni Era Nuova, 2010
L' 'alienazione della religione'?
RispondiEliminaVeramente in Lucrezio c'è scritto soltanto 'religio', sic et simpliciter. Forse Lucrezio, diversamente dal traduttore, pensava che la religio da sola fosse già alienazione...