24.10.12

Dentro lo stato. Segreti, fascismo e mafia (Leonardo Sciascia)

Una riflessione di Sciascia, da Nero su Nero, riferita agli eventi di ieri, ma facilmente applicabile a quelli di oggi. L'inattingibilità di certi accordi, l'inviolabilità di certi segreti, anche a distanza di molti anni,  deriva dal fatto che le mafie - come bene ha spiegato Giuseppe Carlo Marino nei suoi studi sulla storia della mafia siciliana e sulla odierna globalizzazione mafiosa - non agiscono fuori dallo stato o contro di esso, né all'esterno o ai margini dei poteri costituiti sovranazionali (la Banca Mondiale per esempio), ma ne sono parte integrante. Le trattative e gli accordi di vent'anni fa, per esempio, oramai nessuno può negare che vi furono, ma con successo si tenta di nasconderne i contenuti e i contraenti, colpendo come "corpi spuri" quei giudici democratici - come Ingroia - che non accettano di fermarsi sulle soglie degli arcana imperii. La ragione è che non si trattava tra lo Stato (con la maiuscola come taluni lo scrivono) e un organismo esterno (la mafia), ma si trattava e ci si accordava dentro lo stato, tra le sue diverse parti. (S.L.L.)
Leonardo Sciascia
Tra gli elementi che Michele Amari adduce alla tesi che non da una congiura insorse il Vespro ma spontaneamente e immediatamente, c'è questo: che la preparazione della rivolta, e cioè la congiura, avrebbe avuto in sé i germi del sicuro fallimento, essendo impossibile in Sicilia condurre a buon fine un'impresa che vuole l'accordo di più persone e la segretezza. La constatazione si può estendere all'Italia intera; e specialmente sulle ammissioni e noti­zie che — chi sa perché ora e non prima — uomini e organi di governo hanno cominciato a fare e a dare sui tentativi di «golpe» da destra. Si sapeva tutto, insomma; e così precisamente e tempestivamente da riuscire a sventarli senza clamori, senza arresti, senza destituzioni. Che strano paese. E ci assale una preoccupazione: che se è impossibile l'accordo e la segretezza nei disegni eversivi che si fanno fuori dello stato o ai suoi margini, accordo e segretezza non sono invece impossibili dentro. Tanto è vero che solo ora, a distanza di mesi e di anni, gli italiani apprendono che sì, tentativi di « golpe » ci sono sta­ti; o almeno disegni. E del resto tra il '19 e il '25 il fascismo non è venuto da fuori dello stato ma da dentro.

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