7.5.13

Roland Barthes, Socrate e la Storia (di Antonio Prete)

Roland Barthes
«Socrate, in prigione, ha già vanificato tutti gli argomenti coi quali i discepoli volevano convincerlo alla fuga.
Ma Critone, con la complicità del guardiano, fa introdurre un piatto di fichi di Corinto: dalla finestra una spada di luce esalta le gocce di rugiada sulla pelle dei frutti, nella stanza s'affollano trasparenze di meriggi assolati. Lontano, oltre gli ulivi, la linea accesa del mare. Il sapore del frutto persuade Socrate alla fuga.
Così al tramonto egli veleggia con i suoi verso Epidauro. Un discepolo chiede: «E la Storia?...». «Quanto alla Storia - risponde Socrate - se la vedrà Platone».
Così si conclude — per quel che la mia memoria ha trattenuto o per quel che vi ha sovrapposto — un racconto di Barthes, dei suoi anni di liceo, il suo «primo testo».

"il manifesto", venerdì 13 aprile 1984

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