4.10.13

Miles Davis. La voce della tromba (di Fabrizio Bagatti)

Un giorno, il produttore dei dischi di Davis stava riascoltando in privato alcuni nastri appena usciti dalla seduta di registrazione. Assieme a un amico stava valutando alcuni impegnativi passaggi dell'assolo di tromba. D'improvviso entrò nella stanza la figlia del produttore, una bambina di sei o sette anni. Dopo aver ascoltato appena qualche nota di musica, la piccola disse sicura a voce alta: "Questo è Miles Davis!"
Il produttore e il suo amico, abbastanza stupefatti, chiesero alla bambina come avesse fatto a capirlo. Era musica inedita.
La risposta fu chiara e semplice: "Il suono della tromba di Miles si riconosce subito: sembra la voce di un bambino che è stato chiuso fuori di casa e bussa disperatamente perché lo facciano entrare".
Chiunque abbia mai ascoltato anche un solo minuto di musica suonata da Davis riconoscerà che quella frase è vera quanto poche altre. Se, per usare le parole di Thelonious Monk, il jazz "è un graffio nell'anima", allora la musica, la sonorità, il cuore della poesia di Miles sono una delle unghie che hanno lasciato quel graffio.


Da La vita di Miles in “Linaa d’ombra” N.50, giugno 1990

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