“Compagni, bisogna sognare!”.
Chi
si aspetterebbe che un razionale stratega della lotta di classe come Lenin
concluda così il suo capolavoro politico, Che
fare(1902)?
Eppure, senza i sognatori, niente scoperte scientifiche, innovazioni
tecnologiche, riforme sociali – e nemmeno lotte contro discriminazione e
intolleranza […]
Ma capita che il conformismo, magari in modo “democratico”, cancelli la “diversità” delle opinioni e degli
stili di vita; che alla variegata “confusione” del dissenso si sostituisca un
grigio consenso “di massa”; che infine compaia qualcuno che ti impone di
sognare i suoi sogni, invece che i tuoi…
da la ribellione è una pioggia,
in “Emergency il mensile”, n.7 2011
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