2.4.14

Ci rubano il tempo e ce lo fanno pagare (Alessandro Capriccioli)

Aglio rosso di Sulmona
Per preparare un'insalata bisogna prendere un cespo di lattuga, tagliarlo a strisce (30 secondi), sciacquarlo (40 secondi), asciugarlo (40 secondi), metterlo in un contenitore (10 secondi), condirlo con olio, sale e - a scelta - aceto (20 secondi): in tutto fanno 140 secondi, tre minuti volendosi tenere larghi.
Per cucinare un sugo al pomodoro e basilico occorre sbucciare uno spicchio d'aglio (15 secondi), metterlo in una padella con un filo d'olio (15 secondi), aspettare che soffrigga (60 secondi), buttarci dentro una bottiglia di passata (20 secondi), salare (5 secondi), aspettare che si scaldi (240 secondi) e terminare la cottura dopo averci aggiunto un po’ di basilico: in tutto fanno 340 secondi, approssimativamente sei minuti.
Ebbene, voi credete che tutti quelli che comprano l'insalata in busta già tagliata e lavata, o il sugo pomodoro e basilico già pronto nel vasetto, non abbiano tre o sei minuti liberi per ottenere lo stesso risultato in modo più genuino e spendendo la metà? Evidentemente no.
Eppure nei supermercati le insalate in busta e i sughi pronti, oltre a tutta una serie di prodotti simili che non sto ad elencare, vanno via come il pane; il che significa che le persone li comprano, strafottendosene di mangiare una cosa più buona ed economica, nonché di rilassarsi facendo una cosa semplice per loro stesse, in ragione della supposta necessità di risparmiare una manciata di minuti. Non sto parlando, badate, di un esercito di cretini: conosco un mucchio di persone intelligenti che comprano quella roba, e questo non è un attacco alla loro libertà di farlo. Dico soltanto che a mio parere li stanno fregando, che stanno facendo loro il lavaggio del cervello, che li stanno scientificamente convincendo ad adottare comportamenti insensati.
Mi pare un'ottima metafora del tempo in cui viviamo: oltre a farci spendere il doppio ci raccontano che ci stanno facendo risparmiare tempo, mentre in realtà quel tempo ce lo rubano. Lo sottraggono a noi stessi, alle piccole cose che potremmo fare con gioia, e dopo avercelo portato via se lo fanno pagare, come se fosse loro.


“Pubblico” 12 dicembre 2012

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