27.4.14

Elezioni Comunali a Spoleto (Aurelio Fabiani – Casa Rossa)

Aurelio Fabiani, della Casa Rossa di Spoleto, è un compagno “maoista” che conosco dai tempi della prima Rifondazione e stimo per la coerenza e il coraggio, anche se m'è accaduto non di rado di dissentire dalle scelte, che giudicavo sterili e piuttosto settarie, sue o del suo gruppo. Qualche giorno fa mi ha mandato per e-mail un testo sulle imminenti elezioni comunali nella sua città, in cui a una crisi industriale devastante si sono accompagnate politiche comunali che hanno prodotto guasti urbanistici, ambientali e finanziari. Non conosco fino in fondo la realtà di quel comune, ma molte delle valutazioni di Aurelio mi paiono condivisibili ed estensibili ad altre realtà. (S.L.L.)
Il Municipio di Spoleto
A Spoleto non ci sono né liste comuniste né liste operaie, quindi ci asteniamo.
La corsa al camuffamento continua, è sufficiente dare una scorsa ai nomignoli scelti da chi ha deciso di partecipare alla competizione per un posto nel Consiglio Comunale per comprendere come nascondere la propria identità sia diventato un tratto caratterizzante il fare “politica” oggi.
Il nome Spoleto campeggia ovunque. Spoleto? Sì, Vince, a Sinistra, ma anche a Destra, Prima! no anche dopo, in questo mondo, no! in tutte e Due i mondi. Oggi? no anche domani. Una sola delusione, non c’è la lista Spoleto per Don Matteo. Una volta si volava più in alto: “Proletari di tutti i paesi unitevi”, o più "alti" ancora “un posto un voto, in nome di Dio padre onnipotente”, o più larghi ma solo per ariani “Alleanza nazionale”.
Quante liste sono ? E’ un conto difficile da fare, appena piove (d'altronde è primavera) ne spunta una nuova, la scommessa si potrebbe fare sul fatto se ci saranno più liste che posti in Consiglio o viceversa. Neanche un posticino per lista? forse no. Peccato!
Immagino i dibattiti in Consiglio: la buca? ha detto della buca? chiede il consigliere distratto mentre guarda sul tablet la formazione della propria squadra del cuore. No! Il lampione! parla del lampione! ah ho capito, la buca.
Ci sono è vero i partitoni nazionali, la stella azzurra della risorta, liftata, mummificata, Forza Italia, quindi la stella grigia degli eredi dell’asinello che hanno portato alla politica la gioventù che si è fatta le ossa nei quiz televisivi, con i loro cespugli multi colorati, di scudo crociato, di verde rosa ambientale. E anche i pentastellati che i cespugli ce l’hanno dentro casa, dal profondo nero al rosso tinto.
Chi è di Destra, chi è di Sinistra ? Questa si che è una domanda! un dilemma che richiede una riflessione infinita e inutile. A me sembrano tutti uguali, sono tutti di Centrodestrasinistra, tutti vogliono rappresentare tutto e tutti. Quelli meglio intenzionati hanno una confusione da fare spavento, i male intenzionati spaventano per quello che possono fare.
Basta scorrere le liste per vedere come anche gli uomini oltre i simboli sono stati presi, pur di esserci, da una frenesia di ricollocamento orizzontale che un po’ mi fa ridere. Spontanea alla mente mi sorge l’immagine del vigile urbano in mezzo a un traffico della M… Tutti gli girano intorno caoticamente, c’è chi viene da destra e va verso sinistra, chi si sposta da sinistra verso destra, chi è in mezzo prende la rotatoria verso sinistra ma sul punto di uscire cambia idea e continua fino all’uscita opposta e viceversa. Delle formiche (i cespugli) salite sul tettuccio del mezzo che hanno scelto, pateticamente e con moto lentissimo si muovono nella direzione opposta a quella della macchina che procede a tutta velocità. Neanche il comandante dei vigili sarebbe in grado di dirigere questo traffico di trasformisti di tutte le ore.
Avremmo voluto sostenere una lista fatta da venti operai della Pozzi, che avesse portato in Consiglio, uno o più di loro, che avrebbero potuto dire: ora tocca a noi e stiamo qui per fare casino fino a che il lavoro sarà certo e i diritti garantiti. Sarebbe stato un fatto importante perché i lavoratori non devono delegare la loro rappresentanza a chi fa della loro condizione solo un mezzo per mediare con padroni e deregolamentatori dei diritti degli operai, perché la loro mediazione non serve a garantire il lavoro agli operai ma il loro ruolo di mediatore (più o meno come succede con i sindacati confederali+Ugl).
Ci abbiamo anche provato a dare vita a questa lista, con operai della Pozzi, di Baiano, della Cementir, ma non è andata, non per volontà degli operai ma di chi ha preferito fare il gruppettaro elettoralista del XXI secolo.
Non ci sono liste comuniste e noi siamo comunisti, non ci sono liste operaie e per noi che siamo comunisti la contraddizione fondamentale è e rimane quella tra capitale e lavoro, quindi non andremo a votare.


Aurelio Fabiani - Associazione Culturale CASA ROSSA

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