29.4.14

I rasoi automatici (Karl Kraus)

13 maggio 1909
I rasoi automatici consentono all'uomo di avere un viso liscio senza che sia toccato da mani estranee: ma in tal modo l'uomo perde quella eccitazione intellettuale che, fino alla scoperta dei rasoi automatici, il barbiere gli offriva. La maggior parte degli uomini, da quando hanno acquistato questo aggeggio, stanno nella più nera desolazione. Non conoscono più barzellette, non hanno più opinioni politiche, non sanno se fa bel tempo, non vengono a sapere che il dottor Maier, quel signore grasso che si fa sempre lavare i capelli, si è sposato. Per farla breve, stanno davanti allo specchio con il rasoio in mano e hanno un vuoto interiore. Cessano di esistere.
Che differenza con il passato, quando il modo ancora personale di radersi provvedeva a rallegrare lo spirito! Che spettacolo si presentava ai miei occhi quando entravo in una bottega di barbiere! Ecco un signore apparentemente altolocato che si curvò sul lavandino ansimando e sbuffando per l'umido piacere che provava. Ebbe ancora la presenza di spirito di asserire: «È di un Bismarck che abbiamo bisogno!».
Il garzone al quale erano rivolte queste parole, annui e cominciò a parlare delle abitudini di un ministro austriaco che aveva l'onore di servire. «Ma che mi dice: con la pomata?», ribatté il cliente sbalordito, e così, una parola dopo l'altra, la bottega si riempì del germe della fecondazione spirituale, e una risata generale proveniente da quattro poltrone dimostrò che il ponte fra i conflitti di classe lo gettava l'umorismo. La macchinetta ha eliminato questa fortuna, e ora qualcuno sbadiglia di fronte a uno specchio in cui non vede altro che la sua faccia.


In Aforismi in forma di diario, Traduzione e cura di Paola Sorge, Newton Compton, 1993

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