29.4.14

"La Repubblica" e il Quirinale (S.L.L.)

“La Repubblica” di oggi spara in prima pagina come “Berlusconi-show” l'accusa a Napolitano di aver negato la grazia.
Il quotidiano di Mauro, Scalfari e De Benedetti - ovviamente – nei giorni scorsi ha censurato e nascosto (e tuttora censura e nasconde) le accuse più gravi che il cavaliere caduto da cavallo ha rivolto a Napolitano, quando era ospite da Vespa: 1) di aver organizzato la "congiura" di Fini promettendo a costui il premierato (B. ha detto di aver 12 testimoni che hanno sentito, registrata, la promessa telefonica di Napisan); 2) di aver cospirato con non si sa quali ambienti finanziari per costringerlo alle dimissioni attraverso la pressione sul debito pubblico italiano (e di avere poi collocato al suo posto Monti, un premier al servizio dei tedeschi).
Queste accuse – a maggior ragione – sono state ignorate dagli “ambienti del Quirinale” e dal “Quirinale” stesso, che in genere, per molto meno, reagisce stizzito in ogni suo mattone. 
In verità la mancata grazia è un'accusa ridicolizzabile perfino dai granatieri di quel palazzo romano, le altre accuse - certo stravaganti se lanciate da un uomo politico che poi ha rieletto Napolitano tra squilli di trombe - richiederebbero comunque una riflessione sul ruolo del trasformista partenopeo in molti recenti passaggi della storia politica su cui si preferisce stendere un velo pietoso.

Nessun commento:

Posta un commento