Non manca qualche elemento di verità nella tradizione che vorrebbe in Togliatti il politico astuto e calcolatore e in Nenni il politico d'istinto, non senza una punta di ingenuità. Ma in occasione della votazione sull'articolo 7 della Costituzione, quello che assume il Concordato d'epoca fascista come base delle relazioni tra la nuova Repubblica e la Chiesa Cattolica, i ruoli sono casomai invertiti e Nenni denuncia subito l'errore di valutazione del segretario Pci, allora suo stretto alleato nel Fronte popolare. (S.L.L.)
Dai diari di Pietro Nenni
25 marzo 1947
Stamattina alle due la
Costituente ha votato l'articolo 7 (ex articolo 5) con
trecentocinquanta voti contro centoquarantanove. Hanno votato a
favore duecentouno democristiani, novantacinque comunisti e
cinquantaquattro fra qualunquisti, liberali e isolati. La grande
sorpresa (non per me) è stato il voto favorevole dei comunisti, che
Togliatti ha tentato di giustificare in un discorso di una logica
formale associato a un'assenza totale di comprensione del problema...
Togliatti crede così di salvaguardare dieci, venti anni di collaborazione con la De. Mi sembra un calcolo sbagliato da cima a fondo. Sono lieto di aver votato "no".
Togliatti crede così di salvaguardare dieci, venti anni di collaborazione con la De. Mi sembra un calcolo sbagliato da cima a fondo. Sono lieto di aver votato "no".
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