14.8.16

Donna nuda, donna nera... Una poesia di Léopold Sédar Senghor

Dal volume di Uwe Ommer "Black Beauties" - prefazione di Léopold Sédar Senghor
Donna nuda, donna nera 
Vestita del tuo colore che è vita, della tua forma che è bellezza
Sono cresciuto alla tua ombra; la dolcezza delle tue mani mi bendava gli occhi.
Ed ecco che nel cuore dell’Estate e del Meriggio
Ti scopro, Terra Promessa, dall’alto di un alto colle calcinato
E la tua bellezza mi folgora in pieno cuore come il lampo di un’aquila.

Donna nuda, donna oscura
Frutto maturo dalla carne piena, estasi ombrose di vino nero, bocca che mi fa lirica la bocca,
Savana dagli orizzonti puri, savana che fremi alle carezze ardenti del Vento dell’Est,
Tamtam scolpito, tamtam teso che risuona sotto le dita del Vincitore
La tua voce grave di contralto è il canto spirituale dell’Amata.

Donna nera, donna oscura
Olio che nessun soffio può increspare, olio calmo sui fianchi dell’atleta, sui fianchi dei principi del Mali
Gazzella dalle giunture celesti, le perle sono stelle sulla notte della tua pelle.
Delizia nei giochi dello spirito i riflessi dell’oro che rosseggia sulla tua pelle che si screzia
All’ombra della tua capigliatura, si rasserena la mia angoscia ai vicini soli dei tuoi occhi.

Donna nuda, donna nera
io canto la tua bellezza che passa, forma che fisso nell’Eterno,
Prima che il destino geloso ti riduca in cenere per nutrire le radici della vita.



Dalla rete – trad. S.L.L.

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