12.8.17

Dal fondo della sua prigione Gramsci ... (Franco Fortini)

Dal fondo della sua prigione Gramsci pensa sempre all’avvenire come se avesse in mente contemporaneamente una situazione pre e postfascista. Non dice come si potrà uscire dal fascismo; e non soltanto per necessaria autocensura ma perché realmente tutte le cose che propone per il dopo fascismo sono collegate alla prospettiva non sovietica di libertà democratica di opinione e di stampa e mai a quella di rivoluzione socialista. Insomma quel che si farà, sarà fatto in una Italia dove ci sarà sempre il «Corriere della Sera», eccetera. È come se le mura di Turi dovessero cadere per miracolo e si tornasse alla condizione del 1914. È un fenomeno paradossale e impressionante: tanto più che, assurdamente, Gramsci ha avuto ragione, le cose si sono svolte, almeno dal 1948 a oggi, proprio come se l’ipotesi rivoluzionaria non ci fosse mai stata e Togliatti ha fedelmente interpretata la disperazione di Gramsci.  [1961]

L'ospite ingrato, De Donato, Bari, 1966

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