Domani alla Camera
comincerà il dibattito sul SIFAR ed è da supporre che vedremo
seduto al banco del governo il presidente del Consiglio in persona,
con accanto il ministro Tremelloni. L’altro giorno Tremelloni ha
avuto un lungo colloquio con l'on.Moro e i giornali hanno riferito
che al termine dell’incontro il ministro si è chiuso nel più
rigoroso riserbo, limitandosi a dichiarare: “Non ho niente da
dire”.
Roberto Tremelloni (1900 - 1987) Deputato e ministro per il PSDI |
Non state a credere,
per favore, che si tratti di una frase, come si dice diplomatica.
L’on. Tremelloni è assolutamente sincero. Non ha niente da dire
perché non sa niente. Se voi vivete in casa con i nonni o con
parenti vecchi, saprete che ce n’è sempre uno, tra costoro, che
usa mormorare amareggiato e tetro: “A me, in questa casa, non mi
dice mai niente nessuno”. Così succede a Tremelloni al ministero.
Egli non è il ministro della Difesa, è il nonno della Difesa, e i
generali, quando vanno da lui, si fanno dei segni furtivi dietro le
sue spalle come a dire: “Questa non gliela diciamo, gli farebbe
male”. Delicato e impressionabile com’è, se Tremelloni si
trovasse, Dio non voglia, in un naufragio, al grido di: «Prima i
bambini e le donne» butterebbero nella scialuppa anche lui, non
soltanto per salvarlo tra i primi, ciò che è dovuto al rispetto di
cui è circondato, ma anche per riuscire, nei limiti del possibile, a
nascondergli qualche episodio particolarmente drammatico, che lo
lascerebbe scosso.
Ma domani sarà un
gran giorno per il ministro della Difesa, perché finalmente,
ascoltando il dibattito di Montecitorio, riuscirà a sapere qualche
cosa su questo SIFAR. Peccato, perché Tremelloni era una rarità,
essendo il solo, tra gli italiani, che non ne sapeva nulla.
l'Unità, 28 gennaio 1968
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