28.1.18

50 anni fa. Il ministro non so. Un corsivo di Fortebraccio


Domani alla Camera comincerà il dibattito sul SIFAR ed è da supporre che vedremo seduto al banco del governo il presidente del Consiglio in persona, con accanto il ministro Tremelloni. L’altro giorno Tremelloni ha avuto un lungo colloquio con l'on.Moro e i giornali hanno riferito che al termine dell’incontro il ministro si è chiuso nel più rigoroso riserbo, limitandosi a dichiarare: “Non ho niente da dire”.
Roberto Tremelloni (1900 - 1987)
Deputato e ministro per il PSDI
Non state a credere, per favore, che si tratti di una frase, come si dice diplomatica. L’on. Tremelloni è assolutamente sincero. Non ha niente da dire perché non sa niente. Se voi vivete in casa con i nonni o con parenti vecchi, saprete che ce n’è sempre uno, tra costoro, che usa mormorare amareggiato e tetro: “A me, in questa casa, non mi dice mai niente nessuno”. Così succede a Tremelloni al ministero. Egli non è il ministro della Difesa, è il nonno della Difesa, e i generali, quando vanno da lui, si fanno dei segni furtivi dietro le sue spalle come a dire: “Questa non gliela diciamo, gli farebbe male”. Delicato e impressionabile com’è, se Tremelloni si trovasse, Dio non voglia, in un naufragio, al grido di: «Prima i bambini e le donne» butterebbero nella scialuppa anche lui, non soltanto per salvarlo tra i primi, ciò che è dovuto al rispetto di cui è circondato, ma anche per riuscire, nei limiti del possibile, a nascondergli qualche episodio particolarmente drammatico, che lo lascerebbe scosso.

Ma domani sarà un gran giorno per il ministro della Difesa, perché finalmente, ascoltando il dibattito di Montecitorio, riuscirà a sapere qualche cosa su questo SIFAR. Peccato, perché Tremelloni era una rarità, essendo il solo, tra gli italiani, che non ne sapeva nulla.

l'Unità, 28 gennaio 1968

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