Giovanna Zucconi |
La vertigine delle liste,
al plurale, è ormai clamorosa. Forse l’unico elenco che non
compare sulle pagine anche culturali dei giornali, è quello degli
elenchi non fatti, o non ancora. Per il resto c’è di tutto.
L’elenchite, ormai una mania collettiva, si accompagna confusamente
al dibattito lettura-non lettura, lettori-non lettori. In effetti,
sempre di scorciatoie si tratta. Di informazioni sbriciolate. Di
velocità senza approfondimento.
In attesa che i neurologi
si pronuncino sugli effetti di questa mutazione, partecipiamo
all’abbuffata elencando a nostra volta quanto rinvenuto negli
inserti libri americani. Elenco dei migliori, o peggiori, adattamenti
cinematografici di romanzi. Elenco dei sette consigli per riuscire a
pubblicare, e dei dieci consigli per lanciare un libro (sul mercato,
s’intende, non dalla finestra). Elenco dei dieci libri
imprescindibili sull’ambiente. Elenco delle cose più strane
comprate in libreria: il pubblico è invitato a contribuire e
commentare, e questo è un altro elemento fisso nella demagogia della
lista. Elenco dei libri purgati o censurati, come Huckleberry Finn
dalla parola nigger. Elenco dei tredici migliori scrittori
contemporanei, compilato da tredici scrittori ancora più
contemporanei (David Leavitt sceglie Cynthia Ozyck, Ha Jin sceglie
Naipaul, e Mohamed Hanif vota Kureishi: ma come, e perché, e perché
proprio loro, non è dato sapere, è già tempo di passare oltre).
Poi ci sono le bestseller lists, che sembrano giurassiche per la loro
pretesa di autorevolezza e di fattualità. Ancora. Elenco dei libri
che un vero lettore disprezza, e qui opportunamente compaiono prima
un manuale per la caccia al cervo, poi un libro su come cucinare la
carne di cervo. Elenco dei migliori libri delle celebrities, dei
migliori party in un romanzo, delle città dove si legge di più, dei
libri che in questo scorcio di 2011 hanno avuto più anticipazioni
sui giornali, eccetera. Uff. Ah, ecco: elenco dei libri amati da
Jared Lee Loughner, lo squilibrato killer di Tucson. Marx, Ayn Rand,
Mein Kampf, Alice, Peter Pan, Fahrenheit 451,
La fattoria degli animali. Manca Il giovane Holden, che
invece piaceva all'assassino di John Lennon e al mancato assassino di
Ronald Reagan. Saperlo è fantastico: è vera cultura.
Dalla rubrica Che
libro fa in Usa, in
“Tuttolibri La Stampa”, sabato 15 gennaio 2011
Nessun commento:
Posta un commento