8.1.18

La poesia del lunedì. Pablo Neruda



Ode al giorno felice
Questa volta lasciatemi
essere felice,
a nessuno è accaduto niente,
non mi trovo da nessuna parte,
succede solamente
che sono felice
in ogni punto
del cuore, camminando,
dormendo o scrivendo.
Che posso farci, sono
felice.
Sono più innumerevole
dell'erba
nelle praterie,
sento la pelle come un albero rugoso
e l'acqua sotto,
gli uccelli in alto,
il mare come un anello
alla mia cintura,
fatta di pane e pietra la terra,
l'aria canta come una chitarra.

Tu al mio fianco nella sabbia,
sei sabbia,
tu canti e sei canto,
il mondo
è oggi la mia anima,
canto e sabbia,
il mondo
è oggi la tua bocca,
lasciatemi
nella tuua bocca e nella sabbia
essere felice
essere felice perché sì, perché respiro
e perché tu respiri,
essere felice perché tocco
il tuo ginocchio
ed è come toccassi
la pelle azzurra del cielo
e la sua frescura.

Oggi lasciatemi
essere felice
a me solo,
con tutti o senza tutti,
essere felice
con l'erba
essere felice
con l'aria e la terra,
essere felice
con te, con la tua bocca,
essere felice.


Da Odi elementari (1954). Traduzione S. L.L.

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