Questa intervista con
Carl P. Ruck è stata realizzata a fine agosto nel bel castello di
Corigliano d’Otranto, nel Salento, dove la Sissc (Società Italiana
per lo Studio degli Stati di Coscienza) ha organizzato il convegno di
tre giorni «Elogio della trance - cultura, droghe e danza». Per
meglio intendere le parole del professor Ruck è utile premettere
alcuni fatti esposti nel suo libro The Apples of Apollo,
scritto col suo compagno Blaise Daniel Staples (morto improvvisamente
il 25 dicembre scorso) e Clark Heinrich.
Il libro, frutto di una
profonda conoscenza della materia, e ricco di note e citazioni da
autori antichi, racconta come il cristianesimo si sia evoluto nel
contesto di culti magici, di guarigione, sciamanici, dei Misteri
iniziatici giudaici ed ellenistici. Il che implica inevitabilmente
una etno-farmacologia sacra, con tradizioni che risalgono a epoche
ancora precedenti del mondo antico, dove centrale era il ruolo di un
fungo, l’amanita muscaria (col cappello rosso a macchie
bianche, il fungo che mangia Alice nel paese delle meraviglie)
assunto come un sacramento in grado di mettere in comunicazione con
la divinità. Una tradizione questa la cui origine si perde nella
indimenticabile notte dei tempi e che ha permeato le più diverse
culture tanto in profondità da essere alla fine diventata quasi
invisibile.
Lo sciamano Apollonio di
Tiana, contemporaneo di Gesù, e come Gesù in odore di divinità,
viaggiò fino in India e qui i brahmani lo battezzarono con il
sacramento della religione vedica, il soma, ovvero ramanita muscaria.
Anche se probabilmente non fù il primo, Apollonio riportò queste
conoscenze in Egitto e nei paesi del Mediterraneo. È stato dai culti
di guarigione e battesimali della Giudea e dell’Egitto, come i
Therapeutai e gli Esseni, che il cristianesimo è sorto, perpetuando
sacramenti etnobotanici che risalivano ai tempi di Mosè, nella cui
storia molti elementi rimandano al fungo magico, dalla manna al rovo
ardente da cui scaturisce la voce di dio. Nelle persecuzioni contro i
primi cristiani pesarono anche i sospetti sulla loro comunione
eucaristica. Questi riti furono presto cancellati dalla chiesa di
Roma, ma continuarono a essere praticati da varie sette gnostiche, si
propagarono e sopravvissero quasi sino a tempi moderni influenzando
1’alchimia, nascondendosi nel Sacro Graal come nella lampada di
Aladino, senza dimenticare Babbo Natale.
Due parole sul fungo
magico: le renne ne vanno matte, e dopo averne mangiato a più non
posso si precipitano a leccare l'eba dove il gregge ha urinato:
Filtrata dal fegato, la droga passa nell’urina depurata delle
sostanze tossiche, con potenza psicoattiva accresciuta, acquisendo un
color oro e un soave profumo. Lo stesso processo avviene nel
passaggio del fungo nel corpo umano, come ben sanno gli sciamani
siberiani e i loro discepoli pronti a bere e a volare. Il cappello
dell’amanita muscaria, essiccato, prende la consistenza e
l’aspetto di un disco metallico d’oro, che immerso nell’acqua e
spremuto produce un liquido - psicoattivo - rosso sangue. A piena
maturazione il cappello dell’amanita muscaria si volge verso
l’alto a formare un calice, con il rosso che finisce all’interno,
come una coppa colma di sangue. Conservato nel miele il fungo lo
rende psicoattivo. Era questo il nettare degli dei, spiega la
sciamana Diotima a Socrate. L’ambrosia è la versione greca di
quello che gli ariani chiamavano soma e gli indoiraniani haoma. È
questa l’identità originale della pianta magica che cresceva nei
giardini del paradiso.
Stabilito il nesso tra
l’agarico muscario e il pene, si chiede Ruck, forse dovremmo
riesaminare in una nuova prospettiva tutte le amputazioni di peni
divini - o si trattava di raccolti? - vedi Crono che con un falcetto
recide i genitali del padre Urano. Per inciso si dice che Orione
fosse nato dalla pelle di un bue su cui avevano fatto pipì Zeus,
Poseidone e Hermes, e il suo nome deriva da quell’atto, «ourein»
in greco (come attestano Ovidio, Nonno e Virgilio).
L’ordine degli Antoniti
dell’ospedale di Isenheim, in Germania, era specializzato nella
cura del «fuoco di Sant’Antonio», ovvero l’ergotismo, un
delirio a volte mortale provocato dall’Ergot, un fungo parassita
dalla struttura simile all’Lsd, solubile in acqua e responsabile
nel medioevo di intossicazioni di massa attraverso il pane
contaminato. Probabilmente era questa la sostanza psicoattiva -
debitamente trattata - presente nel Kykeon bevuto dagli iniziati nei
Misteri di Eleusi.
Professor Ruck
qualche dato biografico...
Ho quasi 70 anni, sono un
po’ italiano, i nonni di mia madre venivano da qualche parte a sud
di Napoli. Sono nato nel Connecticut ma vivo a Boston. Insegno
all’università di Boston, sto là dal 1965, nel dipartimento di
studi classici e le mie lezioni hanno a che fare con la mitologia e
il linguaggio, mitologia classica, egiziana... recentemente ho
scritto due libri, sulla lingua latina e greca. Ho scritto diverse
cose... ma continuo a tornare sull’etnobiologia e la religione, la
religione greco cristiana in Europa, le varie forme che ha
assunto-tutti sanno che il cristianesimo, in particolare il
cattolicesimo, ha assimilato tradizioni precristiane, distruggendo le
antiche divinità. Il patriarcato dominante nella chiesa di Roma ha
distrutto il potere del femminile, e questo spiega anche perché non
ci sono donne-prete. Ma non lo ha distrutto veramente, perché la
vergine Maria è la divinità femminile, e ogni cattolico sente di
avere un particolare rapporto con quella vergine. La religione reale
ha a che fare con la vergine e suo figlio, non certo con il dio
padre. Il cristianesimo ha rimpiazzato le vecchie religioni
dell’Europa. Una delle principali religioni rimpiazzate, come il
cristianesimo non era autoctona, e veniva dall’oriente, dalla
Persia, dove in seguito è stata rimpiazzata dalla religione
mussulmana, ma non dovunque, in qualche parte ancora resiste. Il loro
dio si chiama Mitra ed è una religione molto importante, fu il culto
dominante nell’impero romano, insieme a vari culti pagani, egiziani
e tradizioni classiche. La grande religione che teneva insieme
l’impero romano era quella di Mitra, che divenne poi una religione
per iniziati, solo uomini, e praticamente chiunque avesse una qualche
importanza nel governo, dagli imperatori ai burocrati, e soprattutto
i militari, erano tutti iniziati attraverso l’assunzione di un
sacramento, che con molta probabilità era un fungo, ma usavano anche
altre cose... Il primo imperatore a essere iniziato fu Nerone, e uno
dei Magi, come quelli che fecero visita a Gesù bambino - molti non
si rendono conto che questi «maghi» sono gli shah persiani, i gran
sacerdoti del rituale dell’haoma, l’equivalente del soma dei
brahmani in India - uno dei leader dei Magi dunque iniziò Nerone nel
67 a.C. Il mitraismo era una delle principali minacce alla supremazia
dei cristiani, in quanto le due religioni erano veramente simili.
Quindi quando i cristiani costruirono le loro chiese, le edificarono
sopra i vecchi santuari che dissacrarono, usando probabilmente le
stesse pietre delle chiese precedenti.
Che lingua insegna?
Greco antico
A cosa sta
lavorando ora?
A un libro che prende le
mosse dal Baccanale degli Andrii
di Tiziano, un bel quadro commissionato da Alfonso I di
Ferrara, una persona molto in alto nella gerarchia della chiesa. La
sua seconda moglie fu Lucrezia Borgia, figlia illegittima del papa,
insieme ebbero un figlio che era talmente importante da essere fatto
vescovo all’età di 2 anni, e cardinale a 12. Per impedirgli di
salire ancora più in alto lo misero a carico della famiglia d’Este,
che a quell’epoca era in un monastero, e così per ammazzare il
tempo creò i giardini della Villa d’Este a Tivoli... Alfonso I
commissionò a Tiziano di decorare una serie di stanze, tra cui la
sua stanza da letto, e negli affreschi alcune scene ritraggono delle
orge. La pittura di Tiziano è molto interessante, è arte
rinascimentale molto sofisticata, in cui confluisce ogni sorta di
conoscenza. E così attraverso di essa si scopre che c’era gente
che beveva l’urina di Dio, qualcosa di cui parlo nel mio libro
anche a proposito dei dipinti che sormontano l’altare della chiesa
dell’ospedale di Sant’Antonio a Isenheim, in Germania. È la
sacra urina del bambin Gesù, il sacramento supremo, e ha a che fare
con le tossine del fungo magico che passano nell’urina, un modo
migliore per «inebriarsi».
Quale evidenza vi è
dell'uso di piante enteogene nelle antiche religioni?
L’ho creato io il
termine «enteogeno», poi molti se ne sono appropriati. Il
principale tipo di comunione di questo genere caratterizza lo
sciamanesimo. In origine questo termine veniva usato solo per
designare culti della Siberia, in quanto si ignorava che in effetti
lo sciamanesimo è un fenomeno mondiale. La grande autorità in
materia era Mircea Eliade. Ha scritto un gran libro Lo
sciamanesimo e le tecniche dell’estasi, ma decise che l’uso
di droghe non era una caratteristica originale dello sciamanesimo, ma
solo della sua fase decadente. Anche se le stesse evidenze da lui
raccolte indicavano il contrario, sostenne questa tesi in quanto
insegnava negli anni ‘60, mentre la generazione hippie si faceva di
droghe, e questo influì sul suo giudizio. Verso la fine della sua
vita era forse pronto a rivedere la sua opinione, ma incalzato
sull’argomento in una intervista, sei mesi prima che morisse, alla
fine sbottò irritato: «Il fatto è che a me non piacciono tutte
queste droghe!».
Nel suo libro «The
Apples of Apollo: Pagan and Christian Mysteries of thè Eudiarist»
parla di come il fungo allucinogeno amanita muscaria sia alla base di
tante storie mitologiche, compresa quella di Giasone alla ricerca del
vello d'oro. A scuola raccontano una storia un po' diversa—
La storia di Giasone e
del vello d’oro è una versione mitizzata della ricerca sciamanica,
con l’eroe che deve sempre confrontarsi con qualche mostro o
impossessarsi di qualche oggetto magico. Giasone, aiutato da Medea,
coglie il vello d’oro che pende da una quercia in un giardino dove
c’è un serpente a proteggere il vello, come racconta Apollonio.
Prometeo ruba il fuoco agli dei e lo nasconde in un «nartex», un
cestino, etimologicamente un «contenitore di droghe». Più
aumentano le nostre conoscenze su certe culture, più difficile
diventa negare che le droghe sono state parte essenziale delle
esperienze religiose.
Hai mai mangiato
dell'amanita muscaria?
No, mai.
Altri tipi di
fungo?
Ho un’esperienza in
materia piuttosto limitata. In quanto studioso...ci sono grandi
pregiudizi...co-me ha detto Gordon Wasson: «Se non ne hai mai fatto
esperienza, non puoi capire di che si tratta, ma se l’hai fatta
allora sei screditato e giudicato non obiettivo». Ho provato qualche
fungo, del mescal, del peyote, ma molto poco...
Sta scrivendo un
nuovo libro?
Sì, si intitola The
Hidden World, indaga sulla sopravvivenza di temi sciamanici nelle
favole europee, come Biancaneve o La Bella addormentata,
che rimandano ad antiche saghe nordiche, a poemi epici mesopotamici,
alle tragedie e alle commedie del teatro di Dioniso.
E l'urina che
c'entra con il cristianesimo?
Nell'affresco dell’altare
della chiesa dell’ospedale di San’Antonio a Isenheim, in Alsazia,
realizzato da Matthias Griinewald tra il 1512 e il 1516, ci sono tre
livelli, e nel terzo si arriva alla conoscenza più segreta. È un
polittico con in tutto 9 dipinti. In quello che raffugura
Sant’Antonio c’è il fungo, e non a caso lui è il patrono dei
raccoglitori di funghi. In un altro in mezzo si vede il coro, con
l’orchestra celeste da una parte, mentre dall’altra c’è la
vergine col bambino. La scena è strana, gli angeli hanno aureole e
stranissime penne di pavone. Più su c’è un’altra vergine, così
ci sono due vergini, una col bambino, e la più piccola con una
corona di fiamme sulla testa, il fuoco di Sant’Antonio. La sua
testa è in fiamme... è in uno stato estatico, alza la mano in un
gesto di benedizione, e quello che sta benedicendo è là sotto: una
vasca e in essa un pannolino per bambini. Puoi immaginare cosa può
significare per la chiesa un pannolino di Gesù bambino, è un
oggetto veramente sacro e da preservare. Di fronte alla vasca c’è
qualcosa che sembra una grossa tazza di caffè, ma non è una tazza
di caffè, è un vaso da notte. È ovviamente per la pipì del
bambino, e con la vergine che benedice c’è un vaso alchemico di
cristallo con la pipì del bambino. Si può rintracciare quella coppa
nei disegni alchemici. Un modo nel quale l’antica scienza si
conserva in significati nascosti. Gli alchimisti non dicevano mai
chiaramente quello che intendevano dire, preferivano dire qualcosa di
talmente «oltraggioso» da risultare incredibile. Cercavano una
pietra speciale che fosse plasmabile, che si potesse bere, una
bevanda che producesse oro, molti hanno pensato che cercassero di
fare del vero oro, ma quello che inseguivano era Brahmani, un oro
spirituale. Dicevano che è qualcosa di molto comune, lo puoi trovare
dappertutto, persino nella pipì. Lo hanno detto anche chiaro e
tondo: la pietra filosofale è pipì. Naturalmente nessuno ci crede.
Il punto è dire qualcosa che nessuno può capire se non conosce il
segreto. Come Matthias Griinewald e il suo patrono siano venuti a
conoscenza di questo segreto è spiegabile considerando che erano
addentro alla tradizione alchemica. Penso che i monaci applicassero
quel sacramento anche come un unguento, come oggi i cerotti di
nicotina. Amministravano droghe attraverso la pelle. Nella Bibbia c’è
una pianta che i traduttori chiamano «canna fragrante», per il suo
profumo. La usavano per fare un unguento usato nell’ordinazione dei
preti, e ne impregnavano il tabernacolo. Questo era uno spazio
piuttosto angusto. Chi vi entrava vedeva Dio. Solo i preti potevano
entrare, e il posto era ovviamente fragrante. Ma canna fragrante in
ebraico è «cannabis». Lo studio della cannabis nell’antichità è
complicato dal fatto che ha sempre avuto molti nomi segreti...
Che reazione ha
avuto il tuo libro negli Stati Uniti?
È stato del tutto
ignorato. È la forma migliore di censura.
“alias – il
manifesto”, 7 gennaio 2006
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