“La Repubblica” nel
1977 a corredo di un paginone dedicato a Bordiga pubblicò alcuni
brani tratti dal verbale della riunione della delegazione italiana al
Comitato esecutivo allargato dell'Internazionale comunista con
Stalin, svoltasi il 22 febbraio 1926 (Annali Feltrinelli 1966). Si
può dissentire fieramente dal comunismo di Bordiga, dalle sue idee
di partito, di classe, di rivoluzione, di politica; ma in questo
scontro con Stalin la sua è una argomentazione rigorosa, coerente
con i principi dell'Internazionalismo proletario. Nella sua risposta
Stalin fa pesare la Rivoluzione vittoriosa, la costruzione in atto di
un grande stato socialista, ma non leggo arroganza o disprezzo; anzi
egli mostra di preferire la franchezza di Bordiga all'atteggiamento
di chi tace per non contraddire i russi. (S.L.L.)
Amedeo Bordiga da giovane |
BORDIGA: Allo scopo di
precisare la questione delle prospettive chiede se il compagno Stalin
pensa che lo sviluppo della situazione russa e dei problemi interni
del Partito russo è legato allo sviluppo del movimento proletario
internazionale.
STALIN: Questa domanda
non mi è mai stata rivolta. Non avrei mai creduto che un comunista
potesse rivolgermela. Dio vi perdoni di averlo fatto.
BORDIGA: Chiede allora
che il compagno Stalin dica che cosa accadrà in Russia se non si
verifica entro un certo periodo di tempo la rivoluzione proletaria in
Europa.
STALIN: Se sapremo bene
organizzare l'economia russa, essa è destinata a svilupparsi, e con
essa è la rivoluzione che si sviluppa. Il programma del nostro
Partito dice — d'altra parte – che noi abbiamo il dovere di
diffondere la rivoluzione nel mondo con ogni mezzo e lo faremo.
BORDIGA: Ritiene il
compagno Stalin che nel determinare la politica del Partito Russo sia
necessaria la collaborazione degli altri partiti comunisti i quali
rappresentano l'avanguardia del proletariato rivoluzionario?
STALIN: Senza dubbio è
necessaria e noi la desideriamo. A questo scopo il nostro Congresso
ha approvata la risoluzione secondo la quale i grandi Partiti della
I.C. devono collaborare in modo effettivo alla dirigenza
dell'Internazionale.
BORDIGA: Questa
collaborazione dovrebbe già avere luogo per la recente discussione.
Le questioni trattate dal Congresso russo dovrebbero quindi essere
trattate all'attuale Esecutivo dell'I.C.
STALIN: Occorre osservare
che queste questioni sono essenzialmente russe. Inoltre i Partiti
occidentali non sono ancora preparati a discutere di esse. Per questo
la Centrale del PCR ha inviato ai Partiti dell'I.C. una lettera in
cui si chiede che non venga trasportata la discussione recente russa
negli altri Partiti. Questa risoluzione è stata approvata anche
dalla opposizione ed è stata fatta sua dal Presidium dell'I.C. Noi
abbiamo fatto ciò anche per evitare che si ripetesse ciò che è
avvenuto per le recenti discussioni con Trotskij, le quali vennero
trasportate in alcuni partiti in modo artificiale e meccanico.
BORDIGA: Non credo che
questi argomenti abbiano un valore decisivo. Anzitutto se si voleva
non discutere di questioni russe in questo Allargato, doveva essere
l'Allargato stesso a decidere in questo senso. In secondo luogo i
problemi che sono stati toccati nella discussione russa non possono
essere considerati come solamente russi. Essi interessano i
proletariati di tutti i paesi. Infine il fatto che l'opposizione
abbia acconsentito non ha nessun valore.
STALIN: Da un punto di
vista formale e di procedura certamente è vero che non è del tutto
regolare che l'Allargato non decida esso stesso di non affrontare la
questione russa. Ma bisogna badare alla sostanza delle cose. La
posizione che ha il Partito comunista russo nell'Internazionale è
tale che non si può pensare sia possibile risolvere con la procedura
i problemi che toccano i rapporti fra il Partito russo stesso e la
Internazionale e gli altri Partiti. Certamente la posizione del
Partito Russo nell'Internazionale è una posizione privilegiata. Noi
ci accorgiamo dell'esistenza di questo privilegio e sentiamo anche la
responsabilità che deriva da esso. Sappiamo che quando i compagni
russi parlano nel Presidium è difficile che i compagni di altri
partiti li contraddicano e questo non ci fa piacere. Noi abbiamo
anche altri privilegi, quello ad esempio che l'Internazionale risiede
a Mosca, quello di aver vinto la rivoluzione. Noi siamo pronti a
trasportare la sede dell'Internazionale non appena la Rivoluzione
sarà stata altrove vittoriosa.
“la Repubblica”, 29
maggio 1977
Oltre che per la sua onesta',Bordiga andrebbe ricordato per la sua lungimiranza.
RispondiEliminaMaurizio Fratta
1954: "Il ciclo del capitalismo ha condotto al mostruoso volume di una produzione per nove decimi inutile alla sana vita della specie umana. Ha ha determinato una sovrastruttura dottrinale che richiama la posizione di Malthus, invocando, a costo di chiederli alle forze infernali, consumatori che inghiottano senza posa quanto la produzione erutta. La scuola del benessere, con la sua pretesa che l'assorbimento individuale di consumo possa salire oltre ogni limite, gonfia di passi, riti e morbose follie le poche ore che il lavoro obbligato e il riposo lasciano a ciascuno. Essa esprime in realtà il malessere di una società in rovina, e volendo scrivere le leggi della sua sopravvivenza non fa che confermare il decorso, forse ineguale ma inesorabile, della sua orribile agonia".
Amadeo Bordiga