31.10.14

Gìmene al letto... Una canzone erotica del Trecento

Tra le Cantilene e ballate, strambotti e madrigali nei secoli XIII e XIV, che Giosuè Carducci raccolse (Sesto San Giovanni, 1912), traendo i testi dai codici collezionati dall'erudito fiorentino settecentesco Antonio Malabechi, sotto la voce « Canzoni popolari» c'è questo bel dialogo tra un amante e la donna amata, che non mi sembra in senso stretto “popolare” seppure anonimo. (S.L.L.)

Gìmene al letto della donna mia,
stesi la mano e toccaile lo lato.
Ella si risvegliò, ch'ella dormìa:
«Onde ci entrasti, o cane rinnegato?»
«Entraici dalla porta, o vita mia;
priegoti ch'io ti sia raccomandato.»
«Or poi che ci se' entrato, fatto sia.
Spogliati ignudo e corquamiti a lato.»
Poi ch'avem fatto tutto nostro gioco,
tolsi li panni e voleami vestire:
ed ella disse: «Stacci un altro poco,
che non sai i giorni che ci puoi transire».

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