Vito Volterra |
«Lo studiare le leggi
con cui variano gli enti suscettibili di misura, l'idealizzarli,
spogliandoli di certe proprietà o attribuendone loro alcune in modo
assoluto e lo stabilire una o più ipotesi elementari che regolino il
loro variare simultaneo e complesso; ciò segna il momento in cui
veramente si gettano le basi sulle quali potrà costruirsi l'intero
edificio analitico. Ed è allora che si vede rifulgere tutta la
potenza dei metodi, che la matematica largamente pone a disposizione
di chi sa usarli [...]
Plasmare dunque concetti
in modo da poter introdurre la misura; misurare quindi; dedurre poi
delle leggi; risalire da esse ad ipotesi; dedurre da queste mercé
l'analisi, una scienza di enti ideali, sì, ma rigorosamente logica;
confrontare poscia con la realtà; rigettare o trasformare, man mano
che nascono contraddizioni fra i risultati del calcolo ed il mondo
reale, le ipotesi fondamentali che han già servito; e giungere così
a divinare fatti ed analogie nuove, o dallo stato presente arrivare
ad argomentare quale fu il passato e che cosa sarà l'avvenire: ecco,
nei più brevi termini possibili, riassunto il nascere e l'evolversi
di una scienza avente carattere matematico».
Da Il momento
scientifico presente e la nuova Società italiana per il progresso
delle scienze (1906)
citato
in Giorgio Israel, Modelli matematici,
Editori Riuniti, 1986
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