14.12.14

Scienze. Lo strumento matematico nella descrizione dei fenomeni (Vito Volterra)

Vito Volterra
«Lo studiare le leggi con cui variano gli enti suscettibili di misura, l'idealizzarli, spogliandoli di certe proprietà o attribuendone loro alcune in modo assoluto e lo stabilire una o più ipotesi elementari che regolino il loro variare simultaneo e complesso; ciò segna il momento in cui veramente si gettano le basi sulle quali potrà costruirsi l'intero edificio analitico. Ed è allora che si vede rifulgere tutta la potenza dei metodi, che la matematica largamente pone a disposizione di chi sa usarli [...]
Plasmare dunque concetti in modo da poter introdurre la misura; misurare quindi; dedurre poi delle leggi; risalire da esse ad ipotesi; dedurre da queste mercé l'analisi, una scienza di enti ideali, sì, ma rigorosamente logica; confrontare poscia con la realtà; rigettare o trasformare, man mano che nascono contraddizioni fra i risultati del calcolo ed il mondo reale, le ipotesi fondamentali che han già servito; e giungere così a divinare fatti ed analogie nuove, o dallo stato presente arrivare ad argomentare quale fu il passato e che cosa sarà l'avvenire: ecco, nei più brevi termini possibili, riassunto il nascere e l'evolversi di una scienza avente carattere matematico».

Da Il momento scientifico presente e la nuova Società italiana per il progresso delle scienze (1906)

citato in Giorgio Israel, Modelli matematici, Editori Riuniti, 1986

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