11.10.11

Trombettista povero.

Su “La Stampa” del 22 settembre, nella rubrica di lettere da Torino e dintorni “Specchio dei tempi”, compare la seguente lagnanza con la firma Luis Cabasés, che rammenta i “cabasisi” del commissario Montalbano, sempre a rischio di rottura.

«Ben venga la musica e l’animazione di strada. Ma tutti i giorni, per otto ore al giorno, sentire l’attacco (solo quello, suonato con la tromba ed arrangiato in modo, ahimè, molto personale) del “Tema d’Amore” di Nino Rota dal film “Il Padrino”, ti trapana il cranio. Diventa come quelle suonerie telefoniche fastidiose che spuntano in ogni dove. Il virtuoso staziona sui gradini della chiesa della SS. Trinità in via Garibaldi. Almeno cambiasse motivo ogni tanto...».


Il 29 successivo un tal Dario torna sull’argomento.

«Ho letto con simpatia le lamentele di un lettore che, abitando o lavorando in via Garibaldi, trovava ''un po' monotono'' il repertorio del trombettista che da qualche mese si e' posizionato in via Garibaldi e ci allieta con il suo strumento. Io collaboro con il Centro Studi Sereno Regis di via Garibaldi 13, ci occupiamo di pace, ambiente e di educazione alla nonviolenza. Vorrei suggerire al lettore esasperato di fare come ho fatto io: sono andato a conoscere quel signore, che si chiama Cesare. Effettivamente il suo repertorio é un po' limitato. Lui stesso ne è consapevole, tanto che mi ha chiesto se potevo procurargli degli spartiti. Ho cercato sul web, ho telefonato a un mio amico musicista: Cesare da qualche giorno sta studiando nuovi spartiti. Dimenticavo: è un appassionato di Louis Armstrong: se qualcuno vuole contribuire a estendere il suo repertorio non ha che da scendere in strada e andare a fare la sua conoscenza!».

A me sembra una bella storia.


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