26.10.12

Benito Mussolini. Ultime lettere a Claretta.

18 giugno 1944
«Clara, quando io ti dicevo che io conto meno del due di coppe, tu protestavi. Era la verità. Questo è un governo che non dispone di armi. È disarmato. È peggio che disarmato: poiché il suo simulacro di armamento è ridicolo. Fucili senza cartucce e cartucce senza fucili. I ribelli riforniti dai nemici lo sanno e fanno quello che vogliono. Vaste zone del popolo italiano, sono entrate in uno stadio confinante colla vera e propria follia...»

10 aprile 1945
«Clara, vi è qualcosa di sommamente antipatico nelle tue lettere e cioè l’ossessione del mio fatto sessuale e del tuo. Non sembri avere altro pensiero per la mente, la tua preoccupazione è questa: che io prenda altre donne. Tutto ciò è tremendamente stupido. Penos-offensivo. Tu dici di conoscermi? Una volta. Oggi non più. Non sono questi giorni da donne, nemmeno se si trattasse di Veneri redivive…»

Postilla
Le due lettere fanno parte del carteggio presente all'Archivio Centrale dello Stato e sono corredo, su "La Stampa" del 4 settembre 2012, di un articolo di Giovanni De Luna sullo scambio epistolare tra gli storici amanti. (S.L.L.) 

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