28.10.12

La vera storia della battaglia di Roncisvalle (di Claudio Canal)

È un Nuovo Ordine del Mondo da imporre. L'Islam costituisce una minaccia per la sicurezza dell'Europa. Bisogna dare una secca risposta militare, allestendo una Forza di Pronto Intervento che colpisca anche simbolicamente l'Islam.
Questa Forza passerà alla storia con il nome di Crociate.
I mass media come al solito si attivano: predicatori itineranti, giullari di corte, poeti epici, cantastorie popolari, pittori di affreschi e di vetrate. Tutti a decantare le glorie passate e future dei principi cristiani, la dedizione alla causa dei santi cattolici, la protezione della Vergine Maria. Se la perfidia dei Mori è indubitabile, la grandiosità delle gesta cristiane è sconfinata. Una mobilitazione degli animi che trova nello stupendo delirio epico della Chanson de Roland la sua pasqua. Che sia il normanno Turoldo l'autore, o un altro o più altri, non importa. Siamo dentro al livore anti-islamico che fonda la società europea del secolo undecimo.
"Tresvait la noit e apert la clere albe" - "La notte passa e appare l'alba chiara", Carlo imperatore attraversa i Pirenei con la sua armata dopo aver guerreggiato contro i Saraceni di Spagna. Ma, per colpa del tradimento di quel giuda di Gano, la retroguardia, guidata dal prode paladino Orlando, viene attaccata a Rencesval e annientata. "La bataille est e merveillose e grant" Orlando muore a mani giunte "Juntes ses mains est àlet a sa fin". Cario Magno che ha sentito il tardivo suono dell'olifante, toma indietro e compie la vendetta contro i Saraceni. Non poteva essere altrimenti, perché "Nos avum dreit, mais cist glutun unt tori - Noi abbiamo ragione e questi pelandroni hanno torto". La jihàd cristiana è proclamata, l'iman cristiano, l'arcivescovo Turpino, promette ai combattenti "s'apre per voi il Paradiso santo".
Quando la Chanson comincia le trasmissioni sono passati tre secoli dai fatti narrati. Il processo epico ha idealizzato la vicenda, dilatato e concentrato i tempi, introdotto nuovi personaggi, ristretto e allargato il paesaggio, marcato i caratteri, come un film di Martin Scorsese. Per dirla in pretto latino classico, si trattava di una necessaria e impagabile invention of tradition.
Ma che c'è al di là dello schermo? La Storia dice? Dice.
Alla dieta di Paderbon, nel 777, Ibn al-'Arabi, governatore di Barcellona e di Gerona, chiede aiuto a Carlo contro il califfo omayade di Cordova. Carlo non se lo fa ripetere due volte, e nella primavera del 778 con un esercito reclutato da tutte le parti dell'Impero si dirige verso la Spagna. Per prima cosa assedia e distrugge le fortificazioni di Pamplona, città dei baschi cristiani, poi va verso Saragozza, ma gli alleati arabi contro il califfo non sono più tanto convinti. Allora Carlo si ritira a Nord, portandosi come prigioniero Ibn al-'Ara-bi, colpevole del fallimento della spedizione. Mentre il grande esercito attraversa in lunghe colonne le gole dei Pirenei, impossibilitato a impegnarsi in qualsiasi manovra militare, la retroguardia viene attaccata dai baschi cristiani e annientata. Gli Annali attribuiti a Eginardo, 20 o 25 anni dopo l'evento, così raccontano: "Deciso il ritorno, intraprese il passaggio dei Pirenei. Ma alla cima del passo i Baschi avevano collocato un'insidia. Piombarono sulle ultime file, causando il più grande perturbamento in tutto l'esercito. Benché i Franchi paressero per armamento e bravura tali da non temere il confronto con i Baschi, tuttavia furono per i una causa di inferiorità la natura avversa dei luoghi e la novità dell'attacco. Pratico dei luoghi il nemico non tardò a dileguarsi nelle direzioni più varie. Quindici agosto 778: una perfetta azione di guerriglia di cristiani contro l’esercito cristiano sceso ad appoggiare gli arabi.
Che la battaglia sia avvenuta a Roncivalle lo dice la Chanson e lo riaffermano altre tradizioni letterarie. Nessuna fonte storica lo conferma, nessuna lo smentisce.
Il desfiladero, la gola di Roncisvalle è lì a suggerire mitiche Waterloo cristiane contro i Mori. Svanisce l'eroico Orlando, il gran "babbione" l'avrebbe chiamato più tardi il Boiardo, ma non si congeda la crociata anti araba. Roncisvalle diventa luogo privi legiato del cammino peregrinante a Santiago di Compostela, santuario di San Giacomo il "Maggiore" apostolo e martire, celebrato combattente ammazzamori, "matamoros".

"Gambero rosso", Anno I, N.9, Ottobre 1992

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