12.2.10

La "communis humanitas" di Claudio Treves (1868-1933) e la camicia di Bettino Craxi(1934 - 2000)


Il grande antichista Piero Treves, ricordando suo padre Claudio, il socialista riformista che aveva sfidato a duello Mussolini, amava ricordare come l’eredità del socialismo consistesse nel riconoscimento della humanitas, anzi della communis humanitas più che in una teoria scientifica o, peggio, nella rendita parassitaria di tutto un ceto di gagne-pain cresciuti come Mussolini, all’ombra della classe operaia. Piero Treves vedeva in quel duello la proiezione di un duplice carattere italiano: “Dal suo punto di vista Mussolini aveva forse ragione. Perché Treves era ai suoi occhi tutto ciò che egli non era, che avrebbe voluto essere e che sapeva non sarebbe diventato mai, nemmeno di poi, col suo perbenismo d’accatto, le sue pretese di cultura, il suo se froler à la noblesse. Questo semita, questo borghese operoso e modesto (…) rigido intransigente nell’austerità del suo vivere, nella chiusa semplicità del suo ambiente domestico, ma senza nulla di farisaico e di falsamente moralistico, quest’intellettuale i cui soli e segreti loisirs erano rileggersi dopo mezzanotte i suoi classici, od insegnarli ai suoi figli era – e Mussolini se ne avvide già da ‘compagno’ – l’antitesi di tutto ciò che Mussolini era o faceva”. Queste parole possono leggersi nella raccolta di Scritti novecenteschi, pubblicata nel 2007 da Il Mulino e dall’Istituto italiano per gli Studi Storici.
Claudio Treves, com’è noto, non ebbe alcuna simpatia per Lenin e la Rivoluzione russa dei "dispotici" bolscevichi, la interpretava come “non socialista”, convinto che il loro “giacobinismo” sarebbe tutt’al più riuscito a costruire lo Stato-nazione. Treves fu pertanto con i “riformisti” a Livorno e con Turati e Matteotti nel Psu. Dovrebbe dunque essere stato tra i “maestri” e i modelli di Bettino Craxi.
Ma credo che avesse ragione Forattini quando rappresentava con la camicia nera e con gli stivaloni lo "statista" morto latitante ad Hammamett. Craxi non assomigliava a Treves, semmai all’altro tipo d’italiano. E i craxisti tuttora in campo non sono da meno, da Cicchitto a Berlusconi (le parole di Piero Treves gli si attagliano perfettamente). Forse, per un paradosso della storia, il tipo umano incarnato da Claudio Treves, negli anni di Craxi, lo si poteva trovare in un leninista (sui generis, ma leninista) come Enrico Berlinguer.

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