2.6.11

Sciascia e il cinema. La Sicilia e il cinema (da Michele Fumagallo)

“Posto” qui, ridotta alle proporzioni di una scheda con opportuni tagli, la recensione di Michele Fumagallo a due libri di cinema, da “alias” del 21 maggio scorso. (S.L.L.)
La locandina di "Cadaveri eccellenti",
un film di Francesco Rosi
da "Il contesto" di Leonardo Sciascia
Sono da poco usciti due volumi che in modo diverso penetrano dentro questo rapporto: Il cinema di Leonardo Sciascia. Luci e immagini di una vita di Angela Bianca Saponari per le edizioni della pugliese Progedit (pag. 310, euro 25) e Lo schermo trema. Letteratura siciliana e cinema di Franco La Magna per le edizioni della calabrese Città del sole (pag. 280, euro 18).
Un autore come Leonardo Sciascia, di per sé cinematografico per la complessità e le sfumature delle sue storie, si presta più di altri a un nuovo approccio sul rapporto letteratura-cinema. Ed è il merito di Angela Saponari, nel suo lungo saggio, aver scandagliato meticolosamente gli scritti sul cinema dell'autore di Todo modo. Nel 1963 Sciascia scrive il saggio La Sicilia nel cinema uno dei suoi scritti più complessi e avvincenti riguardo alle intuizioni sul carattere dei siciliani e sul rapporto dell'isola con la settima arte. Sciascia era attratto dal cinema, tanto da lavorarvi anche come sceneggiatore (Bronte di Florestano Vancini). Ma sono i suoi scritti ad essere sempre puntuali, facendo, anche in campo cinematografico, della analisi lucida e illuministica, anzi «luministica» come ricorda l'autrice citando uno scritto di Sciascia su Emilio Cecchi in cui la prosa del critico letterario viene appunto definita così, cioè una scelta di rivelazione e di bagliore sulla realtà.
Di tutt'altra specie il volume di La Magna. Che è svolto, grande merito, nella chiarezza dell'esposizione divulgativa, dai romanzieri siciliani agli attori e registi che si cimentano in questo rapporto, ma senza tralasciare le domande decisive che sono ancora tra noi. A partire dal problema del «tradimento» (mille virgolette, sia chiaro) del romanzo da parte del cinema. Aggravato dalla disinvoltura del mezzo televisivo soprattutto negli ultimi 20 anni. Problema aperto e probabilmente irrisolvibile. La querelle continua, ovviamente, ma La Magna, nell'analisi dei 180 film presi in esame e con dovizia di documentazioni che fanno del libro un vero e proprio manuale, ci guida dai film sulla mafia a quelli porno-soft, da un attore come Angelo Musco al rapporto decisivo, e pirandelliano, tra vecchi e giovani.

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