19.8.11

Ottimismo e barzellette. Scott Fitzgerald e il Cavaliere.

Il Cavaliere, tornato al governo nel 2008 per altrui insipienza oltre che per propria tigna, si trovò a fronteggiare una delle più grandi crisi del capitalismo contemporaneo. L’uomo delle tante ville, dei lustrini, del bunga bunga, in tutto il mondo apprezzato per lo “spendi e spandi”, non era di certo il più adatto a predicare e praticare rigore. Lasciò a tenere a posto i conti a spese dei lavoratori e di gran parte del ceto medioil fido (o l’infido, a seconda dei tempi e degli umori) Tremonti, il quale, a sua volta, rinnegava il suo vecchio slogan-tormentone di non voler “mettere le mani nelle tasche” e imitava in molte cose il predecessore Visco, che aveva accusato di essere un Dracula.
Il Cavaliere intanto – negli intermezzi delle sue avventure-disavventure tra il pecoreccio e il giudiziario da Noemi a Ruby -  recitava la parte dell’uomo sereno e fiducioso nell’avvenire: “L’Italia va benissimo. Saremo i primi a uscire dalla crisi. Anzi siamo già usciti. Gli altri invece…”. “Non date retta ai menagramo comunisti e spendete senza paura tutto quel che avete”. 
Un tempo non riuscivo a capire la sua sistematica allegrezza, tanto folle da sembrare strafottenza. Ora mi ha illuminato un aforisma di Francis Scott Fitzgerald da L’età del jazz: “L'ottimismo è la contentezza dei piccoli uomini in alto loco”.
La posizione del resto ha dei vantaggi. Un altro aforisma di Scott Fitzgerald recita: “Le barzellette molto sceme dovrebbero essere chiamate barzellette del principale o anche del creditore. L'ascoltatore deve ridere comunque; sarebbe perciò uno spreco raccontargli una buona barzelletta”. E’ per questo che Gasparri, Cicchitto, Sacconi, Maria Stella e Angelino ridevano a crepapelle quando il Cavaliere raccontava quanto gli italiani fossero fortunati per il solo fatto di averlo al governo. Hanno riso senza freni anche nei giorni scorsi, quando il Cavaliere ha raccontato che il cuore gli grondava sangue mentre decideva di tassare. Hanno creduto che fosse un’altra barzelletta. (S.L.L.)

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