26.8.11

Angelo Vassallo. Quel sindaco pescatore dal carattere caparbio (fr. pil.)

E’ passato quasi un anno dall’uccisione mafiosa di Angelo Vassallo, il 5 settembre 2010. Posto qui una breve nota biografica di fr. pil. (Francesca Pilla), dal “Manifesto” del 7 agosto 2011.

Angelo Vassallo
Angelo Vassallo è stato assassinato il 5 settembre del 2010 con nove colpi di pistola, di cui sette mortali, intorno alle 10.15 di sera, mentre nella sua macchina tornava a casa. Era sindaco del comune di Pollica, eletto per la quarta volta sei mesi prima di morire. Veniva chiamato il sindaco pescatore perché, appena poteva, tornava al mare e alla sua vecchia passione. Vassallo però era descritto anche come un tipo caparbio dal carattere forte che preferiva risolvere personalmente le questioni e senza mediazioni, per questo qualcuno gli aveva affibbiato anche il soprannome di sindaco sceriffo. Era passato dalle fila del Margherita a quelle del Pd con cui non mancavano frizioni. Aveva un profondo spirito ambientalista e durante le sue amministrazioni per la sua politica era riuscito a far conferire al paese le tanto agognate bandiere blu di Legambiente. Vassallo, da presidente del parco nazionale del Cilento, era stato inflessibile anche contro la speculazione edilizia, e per questo all'inizio gli inquirenti avevano battuto la pista delle ecomafie per trovare un movente all'agguato mortale. Ma già nelle prime settimane, ripercorrendo gli spostamenti del sindaco è prevalsa la strada legata al traffico degli stupefacenti, un mercato appena nato e in espansione che a Pollica aveva la sua base. Dopo quasi un anno, le indagini condotte dalla Dda di Salerno guidata da Franco Roberti e affidate ai sostituti procuratori Rosa Volpe e Valleverdina Cassaniello, oltre ad aver iscritto 6 persone nel registro degli indagati non sono approdate a nulla di concreto. A fine giugno però è stata arrestata Ausonia Pisani per il suo coinvolgimento nell'uccisione di due spacciatori a Cecchina, nel basso Lazio. La vigilessa, 43enne, è figlia di Domenico Pisani, un noto generale che a Pollica possiede una discreta abitazione, frequentata anche da Ausonia. Per cercare eventuali intrecci nelle due vicende apparentemente distinte Roberti e il procuratore aggiunto della Dda di Roma Giancarlo Cataldo hanno deciso di collaborare.

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