25.3.12

Petting

Anni 60. Ragazze e ragazzi a un quaresimale.
I ragazzi, anche quelli che l’inglese non lo masticano, usano tanti anglismi, che meglio si direbbero nord-americanismi per la loro origine; ma, parlando di sesso giovanile  con una diciassettenne emancipata, ho notato con sorpresa che ignorava cosa fosse il petting. “Tutto – le ho detto - tranne quella cosa”. Ha capito.
Il petting fu parola (e pratica) che ebbe tanto successo ai miei tempi, specie quando si parlava con le ragazze o le ragazze parlavano tra loro. Tra maschi siculi preferivamo “schiniari”. Di pomiciare non si parlava se non d’estate, quando tornavano gli emigrati dal continente. Ricordo due fratelli muratori, due giovanissimi galletti. Uno diceva: “Ogni sabato vado in balera a pomiciare”; l’altro lo rederguiva: “Gianni, sta zitto, chiudi il becco”.
Ho l’impressione che non solo il petting, ma tutto quel lessico sia un po' in disuso. Sono più numerose – credo - le teenagers (altro vocabolo di successo nei favolosi Sessanta) che danno un consapevole addio alla verginità, senza neppure far finta, come un tempo, che la cosa accada senza premeditazione. E ce ne sono ancora di quelle per cui “la verginità è un valore”, le cattoliche militanti per esempio, neocatecumenali, cielline o simili. Ho tuttavia l’impressione che, quando si acconciano a peccare, preferiscano un peccare duro e profondo a quello lieve e superficiale del petting. 

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