3.9.12

Simonetta: il fascino discreto della borghesia.

Simonetta Conti o, più confidenzialmente, Simonetta, cura una rubrica per “La Stampa”, edizione di Torino e del Nord Ovest, dal titolo Saper spendere. Il target è un pubblico che forse esiste sempre meno, una piccola borghesia di negozianti, impiegati, sottufficiali, ragionieri ed insegnanti, di persone bene educate che non rinunciano a qualche lusso, ma che spendono con attenzione e conservano con cura arredi, suppellettili e oggetti di famiglia. Simonetta si occupa di molte cose, festicciole, piccolo antiquariato, lavori in giardino, arredamento e, naturalmente, di cucina, spesso su sollecitazione di un pubblico affezionato di lettori che le scrive chiedendo consigli oppure offrendo soluzioni e ricette gastronomiche. Per le risposte Simonetta si affida spesso ad esperti che quasi mai risultano evasivi.
La linea che Simonetta segue si potrebbe ben dire borghese anche in campo culinario. Non manca certo qualche richiamo a grandi chef, ai loro locali e alle loro trovate, ma sembrano esclusi i forti odori di fritto e di vinoso delle trattorie popolari e il più delle volte ci si affida a un mangiare tradizionale, pensato per persone anzianotte, con innovazioni prudenti e non troppo pesante, con ingredienti di qualità e non troppo cari.
A me generalmente le ricette di Simonetta piacciono (il fascino discreto della borghesia). Ho provato e trovato assai intrigante, per esempio, quella che segue, del 3 agosto scorso, un piatto estivo proposto da una lettrice mantovana, Patrizia Zanoni, che apprendo essere nota nel giro della rubrica per un suo speciale polpettone e che attribuisce al piatto una qualche ascendenza ebraica: «E’ un primo fresco, estivo, che ricorda un piatto della tradizionale cucina ebraica mantovana».
In questi giorni, finalmente, piove. Ma dicono che un po’ d’estate tornerà e i pomodori di settembre, non di serra, sono saporiti. La pietanza, sia che abbia sia che non abbia ascendenze ebraiche, risulterà più buona. Provare per credere. (S.L.L.)

Un primo fresco
Tagliare 300 g di pomodorini a piccoli pezzi, unire 10 foglie di basilico,1 spicchio d’aglio schiacciato (facoltativo), sale, pepe e olio d’oliva abbondante, lasciare macerare 2 o 3 ore in modo che i pomodori rilascino l’acqua. Lessare per 2 minuti 250 g di capelli d’angelo all’uovo, scolarli e mescolarli ai pomodori finché tutto il liquido è assorbito. Raffreddare. Consumare fredde, magari con una mozzarellina tagliata a cubetti.

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