11.11.12

Il Paradiso a Taormina (di Edmondo De Amicis)

L'Etna vista dal Teatro Greco di Taormina
Quello che si vede dalla sommità della gradinata del teatro greco... è uno spettacolo che non ha l'eguale né a Napoli, né a Rio de Janeiro, né a Costantinopoli. Sotto, la piccola città ridente, che si stende ad arco fra i mandorli, gli aranci, i cactus, i pini; a tergo della città, un semicerchio di monti che slanciano al cielo i vertici rocciosi coronati di castelli e villaggi; più in là l'Etna enorme, col capo bianco tinto di rosa, che sovrasta il mar Jonio, e par che s'avanzi per immergervi il fianco...
Chi può meravigliarsi che davanti a tale spettacolo l'Imperatore di Germania abbia lasciato cadere a terra un diamante senza avvedersene? Questo mi disse quello stesso custode che trovò il diamante fra i ruderi vicini alla porta e lo riportò alla Augusta Signora. Ed egli stesso mi riferì con alterezza di cittadino Taorminese un motto che aveva udito il giorno innanzi da una bizzarra signora straniera incantata dal panorama, motto ch'io metto qui come suggello al mio povero tentativo di descrizione: «Credo poco all'Inferno; ma credo al Paradiso, perché l'ho visto: è questo».

Da Ricordi di un viaggio in Sicilia, 1905

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