27.11.16

Maestri del folk revival. Ritratto della famiglia Seeger, tra note e rivolte (Giovanni Vacca)

Mike, Peggy e Pete Seeger
«Se dovessi dire davvero in poche parole il mio debito e la mia riconoscenza verso Pete, direi che ’grazie’ non è abbastanza. Egli non ha cambiato la mia vita. Egli è stato una parte integrante della mia vita fin dall’inizio. Le canzoni, il banjo, la generosità di spirito, l’ottimismo. Si faceva amare dovunque andasse. Ha 90 anni ora e non riesco a immaginare il mio mondo, il nostro mondo senza di lui. E lui sta facendo del suo meglio per restarci...».
Queste toccanti parole, riportate con le maiuscole originali, ce le ha mandate Peggy Seeger e sono la sua testimonianza per celebrare i novant’anni del fratello Pete. Sono però anche parole ideali per introdurre in breve ciò che è stata la stessa famiglia Seeger, una delle più prestigiose e importanti famiglie musicali dell’intero Novecento, la cui influenza è andata ben oltre quella dei confini degli Stati uniti. Pete, infatti, è solo il più celebre dei fratelli Seeger, ugualmente centrali per lo sviluppo e la diffusione del folk music revival in tutto il mondo. Con il padre, Charles, siamo poi addirittura agli albori dell’etnomusicologia modernamente intesa: la disciplina, infatti, all’inizio del secolo scorso, cominciava lentamente ad affrancarsi dalla primitiva impostazione datale dalla scuola berlinese, che con Eric von Hornbostel e Curt Sachs l’aveva fondata come «musicologia comparata», per aprirsi a una serie di problemi metodologici ed epistemologici in linea con quelle che all’epoca erano le più aggiornate istanze dell’antropologia culturale.
A Charles Seeger fu dunque affidata la vicepresidenza della Società per la musicologia comparata quando fu chiaro che, sotto il nazismo, sarebbe stato impossibile in Germania continuare un lavoro proficuo e indipendente. La società, purtroppo, non riuscì a mantenersi in vita ma lo spostamento di baricentro verso il più dinamico mondo americano avrebbe prodotto nel tempo l’irreversibile «rivoluzione» della ricerca sul campo (già moneta corrente in antropologia) che i tedeschi ignoravano completamente, limitandosi a delle comparazioni fatte a tavolino.
Pete Seeger è il figlio della prima moglie di Charles, la musicista Constance Edson, mentre Peggy e Mike sono figli della sua seconda moglie, la compositrice di musica d’avanguardia (ma anche appassionata studiosa di musica tradizionale) Ruth Crawford. Peggy, strepitosa polistrumentista (oltre a cantare e a scrivere testi e musiche suona perfettamente la chitarra e gli strumenti della tradizione folk americana: il banjo, il dulcimer, l’autoharp, la concertina), arriva negli anni Cinquanta in Europa e, tramite l’amico di famiglia Alan Lomax, incontra e sposa il grande folk singer inglese Ewan MacColl. Il loro sodalizio di vita e musica costituirà l’architrave del folk music revival britannico e produrrà un’incredibile quantità di concerti, dischi, pubblicazioni, ricerche, documentari, trasmissioni radiofoniche su tutti gli aspetti della cultura popolare anglosassone: dai canti dei pescatori alle ballate industriali, dalla musica dei nomadi alle testimonianze dei gruppi marginali della società inglese, come i malati di poliomielite o il mondo del pugilato semiprofessionistico. Dopo la scomparsa di Mac-Coll, nel 1989, tutto il materiale dell’enorme lavoro svolto dalla coppia è custodito al Ruskin College di Oxford. Peggy è anche una delle più importanti cantanti e autrici della canzone femminista (tra i suoi album, Different Therefore Equal e Penelope Isn’t Waiting Anymore), autrice di un vero e proprio «inno» del movimento come I’m Going to Be an Engineer.
Mike Seeger è anch’egli pluristrumentista e cantante: fondatore dei New Lost City Ramblers, si è dedicato con passione alla musica della tradizione rurale «old time» e resta fondamentale, e bellissimo, tra i circa quaranta dischi incisi, Fresh Old Time String Band Music. Numerosi sono i riconoscimenti che gli sono stati attribuiti e la sua attività ha dato un formidabile impulso alla riscoperta, alla rivitalizzazione e alla diffusione di repertori che oggi rappresentano, per i musicisti folk statunitensi, le basi per cominciare seriamente a lavorare sulla musica di tradizione popolare. Oltre ad aver fatto conoscere la musica «old time» in tutto il mondo - ha suonato anche nel nostro paese -, Mike si è poi dedicato all’insegnamento con manuali e sussidi didattici audio e video, e la sua influenza è stata riconosciuta da musicisti rock come i Grateful Dead e dallo stesso Bob Dylan.
Da sempre l’attività musicale dei Seeger è stata legata all’attivismo politico a favore delle cause democratiche, antirazziste e progressiste, un impegno costante che ha provocato a tutti i membri della famiglia problemi e difficoltà di non poco conto nel rapporto con le autorità soprattutto in momenti di forte tensione sociale. Se Pete fu più volte arrestato e perseguitato in vario modo, Peggy non è stata da meno: resta memorabile quando, nel 1984, venne processata per la sua partecipazione a una manifestazione antinucleare avvenuta in Inghilterra un anno prima e nella quale era stata arrestata insieme a centinaia di persone. In sua difesa scrisse e cantò una canzone (Tomorrow) per spiegare il suo comportamento, ma fu espulsa per oltraggio alla corte senza aver nemmeno terminato la prima strofa, per essere di nuovo arrestata e infine multata.
Va detto, tuttavia, che esiste anche un nutrito gruppo di detrattori, da anni ormai impegnati in una rilettura «al negativo» dei protagonisti del folk revival anglo-americano, visti come esponenti di una borghesia bianca radical chic e romantica, antimoderna e sostanzialmente opportunista.

I Seeger furono anche protagonisti della scoperta casuale e del rilancio di una grande cantante di blues: Elizabeth Cotten, l’indimenticabile interprete di Freight Train. Cotten (che Charles e Ruth conobbero quando Penny, un’altra figlia, si perse in un grande magazzino e fu da lei ritrovata e a loro ricondotta), venne assunta come domestica nella grande casa di famiglia, ma pare che Peggy e Mike, appena adolescenti, la sostituissero spesso nel lavare i piatti per farle suonare la chitarra...

"alias il manifesto", 3 maggio 2009

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