26.4.12

Il "business" dei rifugiati

Alcuni anni fa, in un momento che appariva d’emergenza per gli sbarchi di immigrati sulle coste siciliane e a Lampedusa, appresi che intorno all’altrui disperazione s’era costruito un piccolo business: associazioni e singoli prendevano - come dire? - in appalto l’accoglienza dei richiedenti asilo, facendo la cresta sui rimborsi governativi. Credo che ancora vigesse la “Turco-Napolitano”. Da quel tempo molto è cambiato, la “Bossi-Fini”, le sanatorie, i respingimenti di Maroni, ma per alcuni, a quanto pare, il business continua. Ne trovo indizio in una notizia di un mese fa (24 marzo 2012) rintracciata nel sito “SOS Razzismo”, che riporto per edificazione dei frequentatori di questo blog. (S.L.L.)
Giovani somali in fuga .
Sabato 17 marzo quattordici persone di nazionalità somala, assistite da un avvocato di “A Buon Diritto onlus” e da due esponenti dell’associazione Somebody, hanno denunciato alla Questura di Frosinone il responsabile del centro di accoglienza in cui risiedono. Si tratta di persone che hanno già fatto richiesta di asilo.
La struttura che li accoglie a Cassino è composta da due appartamenti per un totale di ventuno persone: sette in quello più piccolo e le altre in quello più grande. Al momento dell’ingresso, oltre ai problemi di spazio, le persone si sono trovate di fronte una situazione molto poco accogliente, come si legge nella denuncia: «non abbiamo rinvenuto i materassi, le reti dei letti erano malridotte, la lavatrice era rotta, gli armadi e le cassettiere erano semidistrutte, come molte tapparelle».
Questo accadeva già ad agosto. Nei mesi più freddi hanno dovuto far fronte a temperature piuttosto rigide perché, nonostante ci fosse una caldaia, il proprietario «ha vietato di usarla, chiudendola con un lucchetto». E così la doccia utilizzata è la stessa per tutti e l’acqua calda è quella scaldata nei pentoloni con la bombola del gas (fornita dal proprietario dopo l’intervento della polizia). Il punto della questione, e della querela, riguarda il fatto che questa situazione di degrado non si sarebbe dovuta creare perché il proprietario, per predisporre l’accoglienza, riceve dei soldi. L’ammontare della cifra dovrebbe essere sui 46 euro giornalieri per ogni accolto, e questi fondi sono erogati della Protezione Civile, ente gestore del sistema di accoglienza, nell’ambito dello stato di emergenza dichiarato in seguito all’ingente numero di sbarchi avvenuti nei primi mesi del 2011.
Quando si dice che l’ospite è sacro.
 

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