12.5.12

Lais. Una poesia di Giovanni Giudici


Penna Dupont
E mentre guardo alle reliquie
Che lascio — occhiali dal fodero rosso
E astuccio del tabacco con amore rilustrato
E diario sul verde del panno sottovetro —
Al mio azzardo di esse
Sola eleggendo la fida dupont
Penelope a capo del letto vegliante
Nel buio del silenzio le trame
Pronta a fissarvi in segni spettri che volitate
Nel non sopito cèrebro e parlate

Ora che mi apparecchio al distacco quotidiano
E con due dita mi sfilo dal cuore
E la conficco nella lana del cuscino
Una spina compagna di dolore —
Se si troncasse il filo di futile bava
Che tiene appesa questa vita di ragno
Cosa sareste voi
Oggetti che sapevate il caldo della mia mano?
Rifanno ordine vi scoprono inutili
Commentano — erano suoi

Da Salutz , Einaudi, 1986
Il termine "Lais", ripreso da Villon, significa lascito.

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