24.5.12

Dovere Onore Patria (il generale Mac Arthur ai cadetti di West Point)

Ho raccontato qui, qualche giorno fa, del mio incontro perugino con Filippo Fruttini, un mio ex allievo che è oggi colonnello dei carabinieri. ( http://salvatoreloleggio.blogspot.it/2012/05/i-carabinieri-nel-cuore-di-perugia-un.html )
Cercandone notizie in rete ho appreso, tra l’altro, ch’era andato in visita a Petralia Sottana, ove il mio caro nonno Vittorio, maresciallo maggiore con speciali incarichi, aveva a lungo servito l’Arma con onore. Ho anche recuperato la cartolina che Fruttini mi mandò affettuosamente dall’Accademia, con un discorso del generale Douglas Mac Arthur ai cadetti di West Point, un esempio di alta retorica. Non amo le guerre e gli eserciti, le armi e i generali e su Mac Arthur ho, più che dubbi, certezze negative. Ed ho il fondato sospetto che nel discorso di West Point, oltre che ideologia (falsa coscienza) militarista, ci sia anche personale ipocrisia. Ma non posso negare che esso conserva un suo fascino, una sua forza di persuasione. (S.L.L.)
Tre sacre parole che vi additano ciò che dovreste essere, ciò che potete essere, ció che sarete. Esse sono il vostro caposaldo, attorno al quale riprendere coraggio quando il coraggio sembra venir meno, riacquistare la fede quando non si vede motivo per averne, ravvivare la speranza quando si dispera.
I miscredenti diranno che si tratta solo di parole, di una frase fatta, di un'espressione roboante. Il pedante, il demagogo, il cinico, l'ipocrita, cercheranno di degradarle facendone oggetto di scherno.
Ma sono parole che costruiscono. Costruiscono il vostro carattere. Vi plasmano come futuri custodi della difesa nazionale. Vi danno la forza di sapervi riconoscere deboli ed il coraggio di guardarvi in faccia quando avete paura.
Vi insegnano a sopportare l'insuccesso con fierezza e ad essere generosi nella vittoria, a non sostituire le parole ai fatti, a non cercare il compromesso, ma a fronteggiare le difficoltà e lo stimolo della sfida.
Vi insegnano a non piegarvi nella tempesta ma ad avere pietà di coloro che cadono, a dominare voi stessi prima di comandare, a conservare un cuore puro per un alto obiettivo.
Vi insegnano a ridere senza scordare come si piange, a guardare nel futuro senza mai trascurare il passato, ad essere seri senza mai prendervi troppo sul serio. Vi insegnano la modestia che vi farà ricordare la semplicità della vera grandezza e la moderazione della vera forza.
Queste parole vi danno una volontà equilibrata, un'immaginazione appropriata, un vigore d'emozioni; vi danno la freschezza delle profonde sorgenti della vita, un'intima prevalenza del coraggio sulla timidezza, dell'amore per l'avventura sulla ricerca della comodità. Queste parole vi insegnano, dunque, ad essere Ufficiali e gentiluomini.

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