24.9.10

Bossi e i ladri

Ho trovato questo articolo nel sito di un Osservatorio sulla legalità e sui diritti  ( http://www.osservatoriosullalegalita.org/index.html ). M’è sembrato esemplare di una comunicazione chiara ed efficace.
«La maggior parte dei furti li fanno i rom. Certo non sono il demonio, però per la gente che trova la casa buttata per aria, non è molto allegro». Sono dichiarazioni rilasciate da Umberto Bossi. Nello stesso giorno in cui le Agenzie riportavano le parole del leader leghista, il Centro Studi della Confindustria pubblicava il suo report di fine estate sullo stato dell’economia e della finanza. Anche il Csc, ad onor del vero, non ci va tenero: “L’ammontare delle risorse sottratte ogni anno alle casse dello Stato ha raggiunto cifre sbalorditive: 125 miliardi - secondo i calcoli del Csc elaborati a giugno - che alla luce dei nuovi dati sul sommerso diffusi nel frattempo dall’Istat appaiono nettamente sottostimati.” E non stiamo parlando delle denunce presentate alla stampa ed ai media da qualche politico dell’opposizione, peraltro assai poco attenta, anche lei, alla questione fiscale…
Piu’ avanti il centro studi degli industriali evidenzia come l’economia del Bel Paese stia affondando nel sommerso: il sommerso è l’unica parte dell’economia italiana “che non ha subito recessioni” e vale ormai più del 20% del Pil. La pressione fiscale effettiva, conclude il centro studi, va quindi “rivista all’insù e posta ben sopra il 54% nel 2009, contro il 51,4% indicato a giugno e il 43,2% di quella apparente contenuta nei documenti ufficiali”.
Ora non si tratta di mettere in discussione il fatto che tra i Rom ci siano gli autori di tanti episodi di micro-criminalità (furti d’appartamento, borseggi, etc.), forse in proporzione anche maggiore che in altre etnie o categorie sociali: il problema e’ che – come denunciato più volte in questo sito - le politiche di espulsione o deportazione che coinvolgono tutti i Rom, anche quelli onesti, accompagnate dalle dichiarazioni scellerate di qualche politico in cerca di consenso elettorale, rischiano di accreditare e di consolidare la tesi secondo la quale Rom = criminalità.
Questa “equazione”, diffusa ai quattro venti anche da certe campagne disinformative ben orchestrate di stampa e tv, non contribuisce ad affrontare il problema della sicurezza nelle citta’ e nei centri abitati, perché sposta l’attenzione dell’opinione pubblica dall’obiettivo più complesso e molto più difficile da perseguire costituito dalla realizzazione di serie politiche di Sicurezza urbana, all’obiettivo, molto più facile e pagante in termini elettorali, della criminalizzazione di un’etnia, per di più molto minoritaria e con poche possibilità di difesa.
Ma dietro gli attacchi di certi politici ai Rom e la politica delle espulsioni, c’è un altro disegno che appare in tutta la sua chiarezza, almeno per chi ha gli occhi per vedere: sarà un caso che le dichiarazioni di Bossi siano state rilasciate proprio nei momenti in cui i mass-media si trovavano a commentare il report autunnale del Csc. Ma è certo che nelle pagine di quel rapporto ci sono riportati fatti e cifre che denunciano una realtà fatta di profonde ingiustizie e di crimini sistematici contro la parte onesta della Cittadinanza.
C’è scritto, per esempio, che la pressione fiscale effettiva (quindi quella che pesa su chi invece lavora e crea ricchezza in regola) è salita a oltre il 54% nel 2009, mentre prima si indicava un livello che si aggirava sul 51,4%. E allora, se definiamo “ladri” i Rom che svaligiano gli appartamenti, come definiamo coloro che non pagando le tasse ed evadendo i contributi, saccheggiano sistematicamente le tasche dei contribuenti onesti? Forse potremmo definirli “Ladri due volte”: perche’, oltre a costringere gli altri poveri cristi a pagare le tasse due volte, usufruiscono di servizi pubblici (strade, scuole, ospedali, etc…) per i quali loro, gli evasori, non hanno sborsato un centesimo.
E sarà, ovviamente, un caso ma la domenica precedente alle citate dichiarazioni del senatur, e’ andata in onda una puntata di "Presa Diretta" dedicata, tra le altre cose, allo scandalo dell’evasione fiscale e delle tangenti pagate per evadere il fisco, che ha coinvolto imprese, funzionari delle Istituzioni di controllo (Agenzia delle Entrate) e politici locali (Leghisti in prima linea) nella provincia di Vicenza.
Questa storia dei “Rom che rubano e perciò vanno espulsi” ci fa venire in mente vecchi film già visti (e finiti in tragedia!). Decenni addietro si diceva che erano gli Ebrei a rubare e si cominciò a deportarli. In realtà, chi accusava gli Ebrei di essere ladri era molto più ladro di loro! Ufficiali delle SS, funzionari del partito nazista tedesco e del fascismo italiano, militari di ogni ordine e grado avevano accumulato fortune nei forzieri svizzeri depredando gli Ebrei deportati ed uccisi nei lager. Ne abbiamo avuto conferma dalle cause intentate dai familiari delle vittime dell'Olocausto contro le banche elvetiche negli anni ’90 e successivi.
Abbiamo quindi lo stesso sospetto di allora: che si dia in pasto all’opinione pubblica, già costretta a pagare di persona le conseguenze della crisi economica, un obiettivo sul quale riversare la propria rabbia e il proprio rancore perché facile da riconoscere e da colpire con misure “esemplari”. Ma soprattutto un falso obiettivo per nascondere i veri ladri. Come per esempio i protagonisti dell’inchiesta di "Presa Diretta", o quelli della “cricca dei lavori pubblici e della Protezione Civile” o degli appartamenti comprati senza sapere chi li stesse pagando…
Solo che qui non si tratta di qualche “casa buttata per aria”, ma delle risorse economiche e finanziarie di un’intera Nazione saccheggiate da una banda di italianissimi manigoldi; una Nazione che, piombata in una delle crisi più nere della Storia, non riesce ancora ad uscirne.

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