7.3.11

La cavalla Marsala. Garibaldi e gli animali.

G.G. Spadari, Garibaldi e il cavallo Marsala, Collezione Craxi - Milano
Il cavallo Marsala di Garibaldi o meglio la cavalla Marsala, quella che lo portava in groppa quando entrò a Palermo da trionfatore e che gli fu compagna per tutto il proseguimento della campagna del Sud, non era bianca come molti pensano, ma grigia. Gliel’aveva regalata subito dopo lo sbarco a Marsala (da qui il nome) quando aveva quattordici anni, il marchese Sebastiano Giacalone Angileri. Dal novembre del 1860 la cavalla raggiunse Caprera e rimase nell’isola con l’Eroe fino alla propria morte, il 5 settembre del 1876 all’età di 30 anni.
La tomba della cavalla Marsala a Caprera. Nella foto Salvatore Carta.
La sua tomba è contigua a quella di Garibaldi ed è assolutamente maltenuta, come si evince dall’immagine diffusa da Salvatore Carta, che visitò Caprera nel 2007 in un viaggio organizzato dal Circolo Culturale Sardegna Brianza-Est.
Garibaldi non amava solo i cavalli, ma era un vero e proprio amico degli animali. Fondò nel 1871 la Società Reale per la protezione degli animali, da cui si origina l’odierno Ente nazionale protezione animali. L’impulso gli venne dal rapporto con una inglese di casa a Torino, lady Anne Winter. Il carteggio tra Garibaldi e la nobildonna è considerato uno dei primi documenti del passaggio da una generica sensibilità animalista a precisi progetti di tutela legislativa.

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