15.3.11

Notte infame detta dei cristalli (di Guido Ambrosino)

9 novembre 1938, Germania.
Pogrom per la regia di Goebbels.
Nella notte tra il 9 e il 10 novembre del 1938 bruciarono le sinagoghe tedesche. Fu un  pogrom con uccisioni, violenze, saccheggi, secondo la regia di Goebbels. Servì da pretesto la morte di un diplomatico tedesco, ucciso da un giovane ebreo a Parigi.
Un centinaio di morti, forse di più se si tiene conto dei feriti deceduti in seguito e delle decine di suicidi. Le sinagoghe incendiate o devastate furono 267, 7500 i negozi distrutti, centinaia i saccheggi e le violenze nelle abitazioni, 30 mila gli ebrei arrestati nei giorni seguenti e internati (la maggior parte fu rilasciata dopo qualche settimana, molti non tornarono).
Non si sa chi abbia inventato il nome di “notte dei cristalli” (Reichskristallnacht) per il pogrom tra il 9 e 10 novembre del 1938. L’allusione alle vetrine rotte consentiva di non nominare i massacro. Non stupisce che questa rimozione terminologica piacesse ai nazisti. E’ però sorprendente come il linguaggio dei vincitori di allora sia rimasto radicato nelle nostra teste, a cinquant’anni di distanza.
Perché tanta attenzione al vetro? In una riunione di gerarchi del 12 novembre Goering si infuriò proprio su questo punto: meglio duecento ebrei morti – disse – che devastazioni economiche insensate. La Germania, proseguì il maresciallo – responsabile del piano economico quadriennale per il riarmo – aveva bisogno di divise (monete straniere di pregio, n.d.r.). Il cristallo per le vetrine veniva prodotto esclusivamente in Belgio, e gli eroi della “notte dei cristalli” avevano distrutto in poche ore sei mesi di produzione nelle fabbriche belghe.
Lo sfogo di Goering produsse i suoi effetti: in seguito si spremette in modo sistematico ogni centesimo dagli ebrei prima di sterminarli. Le più recenti ricerche di “storia orale” hanno confermato che i “vetri rotti” del novembre 1938 non piacquero alla “maggioranza silenziosa” degli spettatori.
I gerarchi nazisti impararono la lezione e rinunciarono ad altre scorribande squadristiche in grande stile: l’olocausto avverrà, negli anni seguenti, nel rispetto della legge e dell’ordine, senza cocci sui marciapiedi.

Nota
E’ questo l’incipit di una rievocazione documentata e ben scritta della “notte dei cristalli” che Guido Ambrosino scrisse per “il manifesto” del 9 Novembre 1988, in occasione dei 50 anni dall’evento. Il resoconto dell’evento che segue questo brano di inquadramento è costruito con ritmo e comunicativa e mi pare un ottimo esempio di divulgazione storiografica, anche se non so se sia mai passato in volume (S.L.L.)

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