11.3.14

Una risposta. Una poesia di Franco Fortini

Ora mi scrivi che a Perugia l'aria
è cosi secca, d'inverno, e tutta vento
che ci vivrai fino a ottanta anni;
che poco la temperatura varia
in quelle stanze, i muri del trecento
freschi anche d'agosto e il corpo senza malanni.
Chi ora sei non so più e perché scrivi.
O vuoi soltanto sapere se vivi
ancora, in quel ridere scarso e tenace
e le rughe incerte di disegno.
Lo stecco del geranio raschia ai tremiti il legno
della tua imposta, nella falsa pace.

Si andò ragazzi un giorno senza sapere
che verità l'aria voleva e quante
domandavano a noi ragione dello strazio
anime sterminate, servi delle miniere
mutati in mura o in opere di piante.
Come pareva libero lo spazio.
Eran per questo le vie cosi strane
per le campagne alte e le calvane,
al vento che a gennaio va nel niente.
Il mondo era figura dei nostri pensieri.
Anche il padre e la madre corpi non veri
per noi, soli tra la gente.

Per questo cosi strano è rimasto il mondo.
E noi cosi imperfetti, cosi imprecisi,
che, se tu non ridessi, ne piangerei.
Ti vedo molto lontano sul fondo
del secolo tra infiniti esseri uccisi
e sono anch'io laggiù dove tu sei
com'erano per quelle vie più sole
i nostri padri entro noi ansia e parole.
Ma con quanta passione ora ti seguo tra i morti,
con quanta tenerezza ti chiamo amico
e con quanta sapienza. Questa voleva, mi dico,
il vento che tormenta gli orti.

Postilla 
La poesia è tratta da Una volta per sempre (1963). Si tratta di una epistola in versi ed è diretta a Valentino Bucchi, musicista e amico d’infanzia di Franco Fortini, a lungo direttore del Conservatorio a Perugia. E’ legata a uno dei ricordi più preziosi che conservo nella memoria. Il poeta, – presentato un libro a Perugia con Fabio Mussi – era stato a cena da Giancarlo in una sera di tramontana. Sboccati dalla via dei Priori nel corso Vannucci deserto Fortini recitò la prima strofe della poesia a Carnieri, a Stramaccioni e a me, che l’accompagnavamo, dosando solennità profetica e grazia amicale, con esiti di comune, grande partecipazione emotiva. (S.L.L.) 

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