16.3.14

Inchiostro Rosso (Slavoj Zizek)

New York, Liberty Plaza, Manifestazione di "Occupy Wall Street"
E allora, che cosa stiamo facendo qui?
Lasciatemi raccontare una vecchia barzelletta dei tempi del comunismo. Un tizio fu mandato dalla Germania Est a lavorare in Siberia. Sapeva che tutte le sue lettere sarebbero state lette dalla censura, e perciò ne parlò con un suo amico: «Stabiliamo un codice: se riceverai una mia lettera scritta con l'inchiostro blu, le cose che dico sono vere; se la lettera sarà scritta in rosso, sono false». Dopo un mese l'amico riceve la prima lettera, scritta con l'inchiostro blu: «Qui è tutto bellissimo. I negozi sono pieni, il cibo è abbondante, le case sono spaziose e ben riscaldate, al cinema fanno vedere film dell'Ovest, ci sono ragazze bellissime e disponibili - la sola cosa che non si trova è l'inchiostro rosso».
E non è uguale la nostra situazione, oggi? Abbiamo tutte le libertà che vogliamo, l'unica cosa che ci manca è l'inchiostro rosso. Ci sentiamo liberi solo perché non abbiamo un linguaggio per articolare la nostra mancanza di libertà. Mancanza di inchiostro rosso significa che, oggi, tutti i termini principali per descrivere il conflitto presente - «guerra al terrore», «democrazia e libertà», «diritti umani» eccetera - sono termini falsi, che confondono la nostra percezione della realtà invece di aiutarci a comprenderla.
Voi, qui, voi state dando a tutti noi un po' di inchiostro rosso.

dal Discorso ai manifestanti di "Occupy Wall Street"; Liberty Plaza, New York, 10 ottobre 2011

Nella rubrica di Alberto Piccinini Vuoti di memoria – “il manifesto”, 12/10/2011


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