22.12.10

"Amici, diem amisi". Una guida per preservarsi da esperienze incresciose.

Mi ha divertito e incuriosito il testo che qui propongo. E’ un brano dalla prefazione a una delle prime guide gastronomiche, quella di Henry Blanc dal titolo Guide des dineurs ou statistique des principaux restaurants de Paris, pubblicata a Parigi nel 1814. L’ho trovato nel libro di Jean-Paul Aron La Francia a tavola. Dall’Ottocento alla Belle Epoque. (S.L.L.)
Galantina di tacchino
E’ chiaro quanto sia utile un’opera che, prima di uscire di casa, si possa consultare, accanto ala camino, sotto le dita dell’addetto al bagno, per sapere non soltanto in quale luogo si potrà andare a pranzare, ma anche che cosa si mangerà e quanto costerà soddisfare il primo, il più naturale e il più costante dei bisogni umani; opera quindi utile tutti i giorni a tutti coloro per i quali la pentola, secondo un’espressione grossolana ma molto efficace, viene rovesciata; soprattutto a favore degli stranieri, ch’essa preserva da esperienze incresciose, destinate a lasciare soltanto amari risentimenti: perché è bene sapere che qualunque uomo di gusto raffinato che si trovi a mangiar male, vittima del caso o male informato o mal consigliato, è indotto a pensare, come Tito, di aver perso un giorno: Amici, diem amisi.

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