12.12.10

Filastrocca del bimbo malato (di Gianni Rodari)

Filastrocca del bimbo malato,
con il decotto, con il citrato,
con l'arancia sul comodino,
tagliata a spicchi in un piattino.
Per tutti i mali di testa e di pancia
sul comodino c'è sempre un'arancia,
tra un confetto ed un mentino
per consolare il malatino.
Viene il dottore, «Vediamo cos'è»,
e ti fa dire trentatré.
Poi di sera viene la sera,
viene la mamma leggera leggera,
e succhiando la sua menta
il malatino s'addormenta.

Postilla
Tra le filastrocche di Gianni Rodari, che ci lasciò trent'anni fa a meno di 60 anni, questa del bimbo malato è quella che più mi è rimasta nel cuore. Mi pare che contenga un distico speciale (Poi di sera viene la sera,/ viene la mamma leggera leggera), di quelli che rivelano e dimostrano la magia della parola poetica, spesso prodotta con materiali poverissimi. I termini in rima ("sera", "leggera"), che con diversa funzionalità vengono ripetuti, producono un effetto avvolgente e trascinante: fanno sognare. La mia piccola Leila, tutte le volte ch’era malata, pretendeva che le ripetessi la cantilena: ne placava febbrili bollori e influenzali dolori e la induceva al sonno. E anche a un bel sogno, credo. Forse è questa la ragione per cui, di quando in quando, anche in perfette condizioni di salute, ne sollecitava la serale recitazione. (S.L.L.)

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