18.6.13

A Pulsano (Taranto) un monumento di Archeologia industriale

Pulsano (Taranto). Un'immagine suggestiva del Mulino Scoppetta
L’ottimo Gianni Bovini animatore della Crace e, in questa veste, anche editore dei miei libelli, mi ha mandato la recensione che Franco Antonio Mastrolia ha fatto per “Patrimonio industriale” (n. 11, 2013) del volume L’industria molitoria in Terra d’Otranto. Il mulino a cilindri Scoppetta a Pulsano nel centenario della sua fondazione. Recupero e conservazione di un monumento industriale, curato da Renato Covino e Antonio Monte ed edito da Crace nel 2011.
Ho appreso così la bella storia, che qui sintetizzo, di un mercante salernitano dell’Ottocento che prende moglie e impianta un mulino in Terra d’Otrantro, nel piccolo paese di Pulsano, a 9 chilometri da Taranto.
Il mulino cresce tanto da contendere ad Altamura il primato pugliese dell’industria molitoria e da vincere premi nelle esposizioni.Nel 1911, Francesco Scoppetta, il mulinaro, acquista l’impianto a cilindri, con macchinari d’avanguardia prevalentemente svizzeri, che sarà attivo fino ai primi anni 70 del secolo.
Poi l’abbandono. I laminatoi a cilindri, i plansicher, i buratti e gli altri macchinari presenti nei quattro piani, rischiano la scomparsa.
Inizia infine una corsa contro il tempo da parte dell’Associazione Culturale “La ‘Ngegna” di Pulsano, affiancata dagli archeologi industriali Renato Covino e Antonio Monte.
La spuntano. Un decreto ministeriale, il 19 gennaio 2001, riconosce quel che tutti sanno: il mulino Scoppetta è un “bene di interesse particolarmente importante” e quindi bene di rilevanza nazionale.
Ma il decreto non basta. Solo nel 2011, ben 10 anni dopo, il Comune di Pulsano inserisce nel programma dei lavori pubblici per il triennio 2012-2014 «il restauro del mulino Scoppetta, edificio d’interesse archeologico-industriale». E dal tono allarmato della recensione e di altri commentatori in vari siti si intuisce che codesto restauro non è ancora iniziato e il rischio del degrado è grave. 
E dire che, guardando i filmati e ascoltando gli esperti, sembrerebbe che il monumento di archeologia industriale sia proprio da visitare e che potrebbe attrarre visitatori decisi a sfidare il perdurante inquinamento dell’ILVA.

Due brevi filmati sul mulino è possibile reperire su un sito pulsanese

La recensione di Mastrolia al libro di Covino e Monte si ritrova su

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