27.6.13

"Salariate dell'amore". Turati, Gramsci e la prostituzione (Nicola Tranfaglia)

Era il 4 settembre 1919.
Alla Camera si discuteva un progetto di legge per l'estensione del voto alle donne.
Nitti, presidente del Consiglio, non aveva dubbi sull'opportunità di escludere le prostitute dal diritto di elettorato. Filippo Turati ribatté con una requisitoria ispirata alla lezione umanitaria del positivismo socialista: nelle nostre aule parlamentari era sicuramente tra le prime difese di una condizione marginale, come quella legata alla prostituzione.
"Le donne, che il vostro capoverso vilipende", disse Turati rispondendo a Nitti, "sono proprio le più indifese tra le indifese. Sono stato testimone varie volte di feroci persecuzioni che le cosiddette squadre del buon costume facevano, e non soltanto per eccesso di zelo, contro le innocue e compassionevoli lavoratrici del marciapiede. Arresti senza motivo, rincorse selvagge, violenze e bastonate senza discrezione. Spettacoli insomma di pubblica ignominia ad opera dei tutori della pubblica quiete... Il socialismo sopprimerà anche questa, come tante altre miserie. Nel frattempo, sappiamo almeno rispettare queste infelici, ma non inutili né sopprimibili, salariate dell'amore, come le salariate del lavoro".
C'era dunque nel leader socialista, accanto ai motivi già accennati, la convinzione che la prostituzione fosse in definitiva una attività utile e necessaria, e della quale perciò lo Stato e la società non potevano disinteressarsi. D'accordo su questo punto, anche se la cosa può stupire, era Gramsci, che criticava duramente il discorso di Turati per quel che di umanitario, e a suo avviso di romantico, esso conteneva, ma poi ribadiva - sia nelle pagine dell'“Ordine nuovo”, sia nei Quaderni dal carcere - l'opportunità di non mettere in discussione la regolamentazione legale della prostituzione. L'una e l'altra posizione appaiono, a distanza di sessantacinque anni, per molti aspetti lontane o arretrate; ma valeva la pena, credo, ricordarle…

da L'ordine di Esculapio, "la Repubblica", 11 settembre 1984

1 commento:

Vittorio Genovese ha detto...

Ti segnalo un catalogo antiquario che ha in vendita la fotografia contenuta nella locandina,

studio bibliografico Piani
http://www.libnat.it/cat_96/CAT96.pdf

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PLUSCHOW Guglielmo -
Coppia di giovani nudi, visti frontalmente; lei appoggia il gomito sulla
spalla di lui.
Foto all’albumina, di cm. 17 x 22,5 del 1900 circa, sfondo di tappeti e leopardo,montata
su cartoncino rigido.

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