18.12.12

Il primo pentito (Giorgio Boatti)

A mo' d'introduzione lo storico Giorgio Boatti nel recensire il volume miscellaneo Pentiti, curato da Alessandra Dino per Donzelli, riassume la vicenda di Leonardo Vitale, che fu definito il “Valachi italiano”, e al quale è stata dedicata una biografia romanzata, L’uomo di vetro di Totò Parlagreco da cui è tratto un film con lo stesso titolo. (S.L.L.)
Leonardo Vitale, da giovane.
Si chiama Leonardo Vitale il primo «pentito» di mafia, che il 30 marzo del 1973, deciso a rompere il patto omertoso che lo legava a «Cosa Nostra», fa irruzione nella Questura di Palermo in preda a una specie di crisi mistica che gli impone di cambiare vita e di rivelare aspetti, peraltro del tutto veritieri, della struttura e delle imprese delittuose dell'organizzazione criminale in cui è inquadrato. 
Il giovane, forse instabile psicologicamente, fa emergere già allora, in epoca non sospetta, i nomi di personaggi di spicco, quali Riina e Calò, che componevano la «cupola» malavitosa siciliana, ma viene preso per pazzo. Travolto dalle perizie psichiatriche finisce per undici anni dimenticato negli manicomi giudiziari. Il 2 dicembre 1984, tornato in libertà, viene fatto assassinare dalla mafia che non può concedere a nessuno, neppure a un matto, di rompere il patto del silenzio che deve avvolgere il fenomeno mafioso.

“Tuttolibri” de “La Stampa”, 10 marzo 2007

1 commento:

francesco paolo vitale ha detto...

Sono un cugino di secondo grado di Leonardo Vitale. La sua è stata una vera ed autentica conversione. Mi sto interessando affinchè la Santa Masre Chiesa ne riconosca l'eroicità canonizzandolo Martire della fede.Attingete sue notizie dal sito WWW.LEONARDOVITALE.IT. Per avviare il processo canonico riguardante un Martire, sono necessari i suoi scritti, le testimonianze di chi l'ha conosciuto ed il parere dei cristiani.

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